L’olio della terza generazione, da due secoli
la Angelini racconta una storia di eccellenza

L’olio della terza generazione, da due secoli la Angelini racconta una storia di eccellenza
di Laura Ripani
4 Minuti di Lettura
Sabato 17 Giugno 2017, 17:48
ANCONA - Tre generazioni non sono poche ma l’Oleificio Angelini condisce - è proprio il caso di dirlo - la propria storia secolare con un’infinità di premi. I tanto celebrati superfood ricchi di antiossidanti qui nell’azienda di Alessandro e Francesco Viscione sono infatti già creati con la spremitura delle olive dalla fine dell’Ottocento. E senza cercarli nelle zone impervie del mondo, ad Ascoli Piceno, invece. Negli ultimi 5 anni l’azienda ha incrementato il proprio fatturato investendo in tecnologie di estrazione avanzata (impianto ad estrazione a freddo computerizzato) e nei mercati esteri, partecipando a numerose fiere di settore nazionali ed internazionali: da SOl & Agrifood - Verona a Tuttofood - Milano e poi Francoforte, Colonia e così via esportando il proprio olio in Svizzera, Germania, Gran Bretagna, Irlanda. Nei periodi di produzione, da ottobre e dicembre, poi, l’oleificio arriva ad avere anche 12 dipendenti. Niente male per una piccola azienda marchigiana che si fa rispettare nel mondo.

Il primo frantoio
La prima struttura familiare era situata nel centro storico, la prima di tutta la città medievale. Intorno alla metà del Novecento, poi, il frantoio venne ristrutturato ed ammodernato una prima volta per andare incontro alle esigenze dei molti olivicoltori locali e trasferito sempre alle porte della città sulle dolci e rigogliose colline dove la coltura dell’olivo e la produzione dell’olio extra vergine rappresentano una tradizione centenaria. L’olio extra vergine di oliva che se ne ricava - ottenuto dalle principali cultivar del territorio - è «un prodotto di qualità assoluta» assicura Francesco Viscione. È lui un po’ il frontman dell’azienda anche perché dal 1999 è sceso in politica e attualmente riveste il ruolo di consigliere di maggioranza nella giunta comunale. Insomma, la dialettica non gli fa difetto e racconta con passione come, dopo più di un secolo, l’azienda sia ancora tra le più interessanti della terra che dà i natali anche alle famose olive ripiene
«Massima cura - racconta - viene posta nel più rigoroso rispetto delle norme igienico-sanitarie, mentre la scelta delle olive avviene con scrupolosa ed attenta osservanza della qualità, mediante approvvigionamento esclusivo in zone agricole ottenendo così un prodotto dal gusto fruttato–morbido, che ricorda il sapore dell’oliva ed esprime appieno la tipica fragranza della terra di origine». Le olive vengono lavorate entro 24 ore dalla raccolta, permettono di ottenere un olio di bassissima acidità ( inferiore allo 0,3%), ricco di sostanze polifenoliche ed aromatiche di colore giallo dorato con toni di verde brillante. 

I premi
«L’olio extra vergine di oliva Angelini è un blend ottenuto da diverse varietà di olive tipiche del Piceno - spiega ancora Viscione: il “Frantoio”, la “Carboncella”, il “Leccino”, il “Moraiolo” , il “Sargano” e, ovviamente, la “Tenera Ascolana” che grazie alle loro caratteristiche producono un olio extravergine di primissima qualità e dal sapore gradevole. L’Oleificio Angelini produce anche oli monovarietali di varietà “Carboncella”, “Leccino” ed Oliva Tenera Ascolana prodotte nel Piceno». Discorso a parte merita questa Dop, la fuoriclasse di famiglia senza la quale non è possibile realizzare la perfetta oliva all’ascolana, il più famoso piatto italiano dopo il parmigiano reggiano secondo un sondaggio. Vincitrice di numerosi concorsi la Tenera le è stato riconosciuto il 1° premio del Concorso de “L’Orciolo d’oro 2013”, il 3° al Concorso Regionale “l’Oro delle Marche 2014”, 1° al concorso internazionale Aipo d’Argento 2015 e insignita del diploma di gran menzione al concorso internazionale “Leone d’Oro dei Mastri Oleari 2017”. Ma non basta: si è imposta al concorso internazionale Aipo d’argento 2017 ed è stata premiata con le Tre Foglie del Gambero Rosso oltre ad essere inserita nella guida grandi oli extravergini Slow Food. Le novità non mancano. La moda chiama e anche un oleificio che fa della storia e della tradizione la sua cifra sa rinnovarsi. 

L’innovazione
«Non mancano - chiude Viscione - nella grande kermesse dei nostri oli extra vergine di oliva gli aromatizzati, ottenuti dalla spremitura simultanea delle olive con gli aromi quali il peperoncino, limone, clementine e rosmarino». L’Oleificio Angelini ha le più importanti certificazioni e provvede all’imbottigliamento ed al confezionamento del proprio olio extra vergine di oliva sia in bottiglie sia in confezioni di alluminio.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA