Un grande olio e tre nuove etichette
la svolta bio delle Tenute Pieralisi

Un grande olio e tre nuove etichette la svolta bio delle Tenute Pieralisi
di Andrea Fraboni e Agnese Testadiferro
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Sabato 23 Settembre 2017, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 11:00
Missione green in casa Pieralisi. All’azienda vinicola Monte Schiavo si affianca il nuovo progetto enologico, Tenute Pieralisi. In famiglia nasce un nuovo cru che si presenta sul mercato con tre etichette di vino e un olio straordinario in edizione limitata. Dei 350 ettari di proprietà, che si estendono nel Comune di Maiolati Spontini, 10 sono proprio dedicati alla nuova visione e filosofia.

Un sogno diventato realtà
Anno 2012, il sogno prende vita. Anno 2017, il sogno è tangibile. «Credo nel green e in azienda hanno creduto in me», afferma Davide Orrù, direttore commerciale. È lui l’anima del cambiamento che ha dato le fondamenta di un percorso lungimirante che ha saputo coinvolgere sin da subito direzione e proprietà. Non una mera linea di vini, ma molto di più: un progetto a tutto tondo con una linea dall’identità ed autonomia precise. «Tenute Pieralisi rappresenta la continuità agricola che caratterizza la nostra famiglia. Ci siamo evoluti, per stare al passo del cambiamento di tempi e palati - conferma il presidente, ingegner Gennaro Pieralisi – Per avere il meglio dai nostri vigneti abbiamo puntato sul meglio e quindi anche sui migliori consulenti a disposizione, anche perché il vino, per esser giudicato buono, deve saper far ballare e cantare il palato». Tutte le scelte fatte, dalla conversione ad agricoltura biologica, al metodo di allevamento delle viti, sono funzionali ad una viticoltura illuminata e rispettosa del territorio dove la ricerca dell’eccellenza e la sostenibilità del ciclo produttivo sono le basi del lavoro avviato.

Ci vuole pazienza
Al primo posto avanguardia e rispetto della natura. «Potrebbe sembrare un cambio di rotta folle, ma ciò che abbiamo fatto è stato semplicemente rispettare il naturale corso della natura», commenta l’ad Andrea Pieralisi. «Il risultato è un lavoro frutto della pazienza che è tipica dell’agricoltura dove il ritmo è stato dettato dal naturale corso del tempo che riporta alla dimensione umana. Sono orgoglioso di tutto ciò, nonostante - ammette con un sorriso - credevo fosse tutto più immediato! All’inizio mi illudevo che tutto potesse avvenire nel giro di pochi mesi, ma per avere i risultati abbiamo, giustamente, dovuto attendere cinque anni».



La conversione e il futuro
«All’unanimità si è deciso di investire su un futuro più sostenibile iniziando con la conversione bio degli ettari della vigna Colle del Sole, adiacente alla struttura aziendale e per la maggior parte esposta a sud e sud-est - continua Orrù - Tra questi filari si lavora solo in maniera meccanica e i lieviti usati per i vini sono autoctoni per mantenere il massimo della tipicità». Limitata la produzione: 15mila bottiglie «che sono molto di più che bio, dato che in aggiunta al processo biologico, tutti i vini sono di standard vegani». Tre le etichette nel mercato frutto di 5 ha di uva Verdicchio e 5 ha di uve Montepulciano e Sangiovese. La gamma ad oggi è composta da Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Villaia e da due Rosso Piceno con Caccialepre affinato in botti di rovere da 50hl e Re di Ras affinato in tonneau di 5hl. Ma non finirà qui, «il prossimo anno si aggiungeranno altre tre etichette». Non solo vino, ma anche olio con un prodotto ancor più limitato, «impossibile replicarlo date le condizioni con cui è stato realizzato. Verde di San Settimio è un olio con meno di mille bottiglie nate da una raccolta molto precoce». Il nome annuncia già il legame con il territorio jesino della famiglia Pieralisi. L’olio extravergine è infatti dedicato al patrono di Jesi, San Settimio, anche per un secondo motivo: l’uscita ufficiale è in questi giorni, dove in città si festeggia il patrono.

L’importanza della squadra
Due gli enologi, Carlo Ferrini «consulente enologo esterno, uno dei migliori al mondo», afferma il presidente Pieralisi, e Simone Schiaffino enologo interno. «Sono felice di aver preso parte a questo cambiamento. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra migliorando le condizioni della parte agricola», sottolinea Ferrini, impegnato a salvaguardare e valorizzare la tipicità delle uve prodotte nei vigneti, ricorrendo esclusivamente a pratiche enologiche semplici e non invasive. «Qui in azienda la famiglia Pieralisi è sempre presente e il fil rouge è per tutti lo stesso: esprimere ciò che è insito in questa terra». Tutto ciò è da considerarsi solo la prima parte del viaggio verso il bio, dato che nel 2019 tutti i 350 ettari di famiglia saranno convertiti in biologico. E mentre si consolida il pensiero che «la civiltà dell’uomo si è sviluppata all’ombra di un ulivo con in mano un calice di vino», quando beviamo un calice ricordiamo che «il vino, per esser giudicato buono, deve saper far ballare e cantare il palato». Parola di Gennaro Pieralisi.



Verde di San Settimio, un olio unico e irripetibile
Una mosca bianca, unico e irripetibile. È l’olio Verde di San Settimio, color verde smeraldo «quasi impenetrabile. Ricco di polifenoli e profumi con sentori erbacei molto pronunciati. Caratteristiche organolettiche irripetibili nel proseguo della campagna olearia». Olio extra vergine, prodotto con olive di varietà Leccino, raccolte precocemente a mano l’11 settembre nell’oliveto di Tassanare e lavorate immediatamente con sistema continuo Leopard Pieralisi. La resa in olio è stata del 5,8% con conseguente produzione limitata di 800 bottiglie. In commercio, in azienda, da lunedì. In bocca le decise note amare e piccanti ricordano il frutto appena raccolto. Olio estremamente equilibrato e piacevole dal finale lunghissimo. Abbinamento ideale con zuppe di legumi e carni rosse alla brace.
Info Tenute Pieralisi via Vivaio, Loc. Monteschiavo Maiolati Spontini 0731700385 www.monteschiavo.com info@monteschiavo.it


Andrea Fraboni e Agnese Testadiferro 
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