"El Gatt" sul lungomare di Marotta
Dove l'Adriatico regala emozioni

"El Gatt" sul lungomare di Marotta Dove l'Adriatico regala emozioni
di Andrea Fraboni
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Sabato 1 Luglio 2017, 12:44
MAROTTA - Il mare è lì davanti. E qui tutto sembra parlare dell’Adriatico. Profumi, colori e oggetti, come quelli di una vecchia casa dei pescatori di una volta. Come è nella realtà il ristorante “El Gatt”, sul lungomare di Marotta. Timoni, reti e lanterne appesi alle pareti, strisce blu e celesti che increspano le pareti bianche grezze e quadri dalle insolite tonalità marroni che parlano di pesca e della vita di chi con il pesce dell’Adriatico ci ha sempre campato e ci ha regalato storie vere e affascinanti leggende legate al mare.

Una lunga storia di qualità
Un gatto, un pescatore ma ne parliamo a parte. Comunque mezzo secolo di storia di questo piccolo locale, aperto appunto in una vecchia casa di pescatori, e che dal 1999 è stato rilevato dalla famiglia Morbidelli. E nel frattempo al primo piano tre camere per un Bed&Breakfast che registra in alta stagione il tutto esaurito, come d’altronde il sottostante ristorante, Due sorelle, Emanuela, al comando delle operazioni, e Donatella, che collabora e gestisce la sala. L’ambiente è semplice ma caldo, tipico delle trattorie di pesce che traspirano genuinità e cordialità. Una trentina di posti all’interno ai quali se ne aggiungono quasi una ventina all’esterno, proprio sul bel lungomare marottese. Ormai l’apertura è stata estesa a tutto l’anno (un mese di meritato stop in inverno) per quello che doveva essere solo un esperimento per provare a superare la classica stagionalità. Materie prime in arrivo dai mercati di Senigallia, Rimini e Ancona ma anche e soprattutto in questi mesi d’estate dai barchetti locali che offrono pezzature che difficilmente sono reperibili sui altri banchi.



Il menu della tradizione
A “El Gatt” è la stagionalità a determinare la carta dei piatti che Emanuela costruisce in cucina sostenuta da due aiuto-cuochi che con lei formano un team affiatato e vincente. Con gli antipasti si capisce subito dove tira il vento: canocchie al vapore, la classica insalata di mare con verdure, l’originale spuma di scorfano e pesce spada al lime, le sopraffine triglie agli agrumi con mouse di patate aromatiche oppure l’internazionale carpaccio di polipo con patate e olive mediterranee. Completano la superba batteria delle entrate l’immancabile soutè di cozze e vongole, uno sformatino di baccalà con patate e spinaci, le alici marinate con la panzanella e lumachine in porchetta che ti lasciano nell’estasi. Anche per i primi l’impronta di Emanuela Morbidelli è inconfondibile. Solo così per segnalare: tortelloni ai crostacei e zenzero, passatelli vongole e pesto, tonnarelli con carciofi e moscardini al profumo di menta e limone. Fantasia su solide basi del pescato ma c’è anche quello che tuti si aspettano di trovare nel loro piatto: un superbo risotto alla marinara, prelibate chitarrine allo scoglio e ancora gnocchi, maccheroncini e maltagliati. Per chi vuole osare ecco la “padellaccia con Tuffoli” del pasticifico Mancini. La sinfonia continua, anzi si alza, con i secondi. Onesta e profumatissima la grigliata dell’Adriatico sui carboni, la fritturina è un inno al bel vivere, sardoncini scottadito e spiedini strappano applausi. Per chi vuole osare tagliata di tonno con cipolla di Tropea e pesto alla menta oppure ombrina arrostita con salsa di topinambur. Non sempre ma solo su disponibilità o su ordinazione il, “palco reale”: stoccafisso, brodetto, scampi al sale, rana pescatrice in porchetta e spigole, orate e rombi. Contorni e dolci completano il pasto, compresa la classica “Moretta” che da queste parti non può essere dimenticata.

Anche la cantina è all’altezza
Per gli amanti delle bollicine Valdobbiadene e Franciacorta ma se si vuole restare nel regionale la Passerina Brut di Angela Velenosi fa la sua bellissima figura. Bicchieri all’altezza e prezzi più che onesti con i tre Bianchelli firmati da Di Sante (Giglio), Lucarelli (La Ripe) e Crespaia. Per i Verdicchi la scelta è ampa e soddisfacente: Tenuta Ugolino (Le Paiole e Vignetto del Balluccio), ) e poi le etichete di punta di La Staffa, Broccanera, Socci, Pievalta, Fattoria Coroncino, Poderi Mattioli e Fattoria San Lorenzo.
L’obiettivo dell’eccellenza
«Il nostro impegno e le nostre scelte - confermano Emanuela e Donatella Morbidelli - ci stanno premiando. Il raggio della nostra clientela si è allargato. Lavoriamo molto con i locali: Fano, Pesaro e Senigallia. Ma anche dall’hinterland abbiamo tanti affezionati. La nostra forza è la storia e la tradizione di questi luoghi ma anche il saper cambiare con un pizzico di originalità». E così il gatto non sarà mai solo.



La storia
“Una lunga tradizione di pescatori, un gatto e un vecchio soprannome. La storia di questo ristorante, situato proprio di fronte al mare lungo la costa adriatica, affonda le sue radici nella Marotta più autentica, quella di una famiglia di pescatori che decidono di aprire le porte della propria casa, e soprattutto della propria cucina, ad amici e parenti come luogo di attesa e di ristoro: ecco perché la convivialità è uno dei valori che ci distinguono. Si racconta di un gatto fedele che attendeva tutte le sere sulla spiaggia il proprio padrone per gioire dei sapori del mare. Dopo la morte dell’antico proprietario il ristorante viene rilevato da due giovani sorelle che ne continuano la tradizione e ne comprendono e portano avanti i tratti più caratteristici offrendo una cucina genuina, cibi e bevande provenienti dal ricco territorio marchigiano e dal generoso mare Adriatico”.
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