L’indomita guerriera kung fu nascosta
in comunità: «Qui c’è la pienezza»

Laura Perrone
Laura Perrone
di Laura Ripani
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Domenica 2 Luglio 2017, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 15:17
Non chiamatela mai «maestra del suo maestro»: sarebbe una mancanza di rispetto imperdonabile e non conviene far innervosire chi ha vinto già per ko più volte, è stata campionessa mondiale di kung fu, tai chi e shaolin tra le altre arti marziali. Perché se è vero che oggi Laura Perrone è guida spirituale (come vice, s’intende) dei Monaci della Sorgente, a Montelupone, sostiene di dovere la propria straordinaria carriera sportiva e umana a Corrado Lazzarini, il fondatore della comunità che intuì, 20 anni fa, il suo impressionante potenziale. 
«Ero una ragazzina tutta casa e chiesa - racconta l’atleta che ora ha abbracciato la vita religiosa - e dirigevo il coretto dei bambini nella mia parrocchia di Bolzano, città dove sono nata. Un giorno il maestro che era con sua moglie mi ascoltò suonare la chitarra, io che ero pure autodidatta: un incontro che ha cambiato la mia vita». L’aspirante insegnante, iscritta a Scienze della Formazione non aveva proprio grilli per la testa, sognava piuttosto una vita tranquilla e invece esplose subito in tutta la sua forza, fisica e mentale. Era il giugno del 1998, a dicembre divenne campionessa italiana, di lì in tutto il mondo mietendo successi anche internazionali. 

La disciplina
«All’inizio gareggiavo per la medaglia - racconta ancora Laura -, poi contro me stessa. Si sale sul tappeto contro le proprie paure, quello che sai essere un tuo limite. Gli avversari diventano uno specchio, ti indicano dove devi lavorare per migliorare. Ci sono gli arbitri, poi. Magari vinci e sai di aver fatto una pessima gara. O, al contrario, sali sul podio ma ritieni di aver combattuto male». A dirigere i suoi passi però c’era solo un mantra: «Diventerai una stella tra le stelle» le aveva profetizzato Lazzarini. Cosa volesse dire, Laura lo comprese solo qualche anno più tardi quando sul suo capo sventolò la bandiera americana guarda caso a stelle e strisce e poi ad Amsterdam, quando le tributarono una standing ovation. «Se una persona crede in te non puoi deluderla» è la ricetta semplice semplice di questa donna che parla delle competizioni mondiali come «capacità di emozionare» e non di uccidere un avversario. Perché, volendo, era lì lì, a un passo, ma decise di spegnere i riflettori su se stessa e la propria disciplina quando Lazzarini gettò la spugna: «Stava vincendo - racconta parlando di uno dei ragazzi migliori della sua squadra - l'avversario era una maschera di sangue. Il pubblico gridava “uccidilo” mentre lui stava rischiando la vita. Ritirandoci lo tutelammo noi visto che anche l’arbitro non si decideva a sospendere l’incontro». 

La delusione
Delusa dal mondo delle gare e dall’esclusione del kung fu dalle gare olimpiche, nacque l’idea dei Monaci della Sorgente che si ritirarono a vita privata. Non inseriti nella Chiesa di Roma, ma legati alla spiritualità cristiana e non solo, il gruppo in Olanda meritò anche il rispetto della rettrice dell’Università di Pechino: «Per me è un onore - disse al mio maestro - praticare il tai chi con chi lo fa come voi». Chapeau. Non che Laura si sia ritrovata un talento innato. Anzi, si è costruita con tenacia. «Sono stata allenata dal maestro non come un combattente ma un guerriero dell’antichità: testa, cuore e corpo. Superarmi e non mollare mai: pesi, corsa e l’obiettivo di migliorare anche solo di un centesimo perché altrimenti tornavo a sudare...per me che ho un metabolismo lento e sono rientrata nelle categorie sotto i 50 chili è stata solo ferrea disciplina». Uno stile di vita che ha poi portato alla scelta obbligata della seclusione dal mondo. Ma non senza aver superato altri ostacoli - del mondo - come, ad esempio, l’indagine della Procura. «Tutto è finito bene - sorride adesso Laura - ma quando siamo arrivati qui nelle Marche il fatto che avessimo in monastero diverse armi, sebbene denunciate e per allenamento, ci ha provocato qualche guaio. Poi ci siamo spiegati». Ma le sfide non finiscono qui per i Monaci della Sorgente. Dopo anni di vita ritirata sono tornati sulla scena. «Ci rendiamo conto che al crisi morde e c’è tanta gente che ha bisogno di aiuto - spiega Laura -: prepariamo pacchi per i bisognosi e realizziamo spettacoli per autofinanziare queste opere». 

L’evento
Tra questi “La Luce dei Titani - Sogno di un guerriero”, l’evento esclusivo nato dall’appoggio che le rappresentanti di Rainbow Italia offrono per aiutare i Messaggeri del Tempo - la onlus dei Monaci insieme a Angel Ranger - i quali a loro volta si occupano dei meno fortunati.
«Giovedì 6 luglio e poi ogni settimana estiva (ore 21.30 e 22.30, in piazza, a Marcelli di Numana) presenteremo in anteprima il nostro nuovo spettacolo» chiude Laura. Che ora sta affrontando la sfida più grande, quella di affiancare - mai allenare - il maestro nella sua preparazione alla maratona. Anche lui, a 52 anni si sta rimettendo in gioco e in primavera correrà una 42 chilometri per beneficenza. Questa però è un’altra storia ma sempre degli indomiti Monaci della Sorgente.
 
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