Graziella Gentilini e Margherita Vitali
"Mamma, per una volta arrivi puntuale?"

Graziella Gentilini e Margherita Vitali "Mamma, per una volta arrivi puntuale?"
di Simonetta Marfoglia
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Domenica 11 Giugno 2017, 22:52
Graziella e Margherita, nomi delicati per due donne pesaresi doc in ascolto degli altri. In primis la famiglia, più che allargata, ampliata come un’amabile tribù. Graziella è riuscita a conciliarla talmente bene con professione, politica e attivismo che ha messo al mondo 6 figli: a Margherita, unica femmina, il ruolo di vice mamma. Graziella Gentilini è nata nel 1932. Pesarese, docente di materie giuridiche, difensore civico, giudice di pace, presidente commissione pari opportunità e membro del comitato controllo in Regione. Riconfermata presidente Cif. Margherita Vitali, è del 1959. Pesarese, ha 2 figli e 2 nipoti, è una psico- terapeuta e didatta al Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale con formazione analitica - junghiana, transazionale e sistemica relazionale. 


1. Più importante sapere ascoltare o educare?
Madre: Entrambe le cose. Qualche volta domina la volontà di educare, ma poi bisogna riflettere su se stessi e cercare di ascoltare al massimo e con attenzione, perchè l’educazione può anche essere un modo di schiacciare l’altro, anche se giusto.
Figlia: Non si può educare senza ascoltare.

2. Aiutiamo le altre donne in chi o cosa...?
M: Vorrei stimolarle a crescere, a credere in se stesse e nell’innata capacità che hanno nel donare con lealtà. Ma le spingerei anche ad avere maggiore fiducia nelle donne in genere.
F: Nel convincerle che essere donne non è essere uguale agli uomini, ma volere essere alla pari mantenendo la propria unicità e una propria anima declinata al femminile.

3. L’associazionismo ha ancora un senso?
M: Assolutamente sì, purché però non sia mero esibizionismo e, al contrario, sviluppi la possibilità di stare in armonia insieme riuscendo a dare voce a tutti. Credo che sia anche un modo per superare la solitudine individuale.
F: E' un utile strumento che va a implementare e a raccordare degli aspetti di cui la nostra società necessita sempre di più. Può essere un valido sostegno al femminile e non solo.

4. Perché la famiglia?
M: Perché è sempre stato il sogno della mia vita.
F: Perché è affetto, è gioia, complicità, confronto e scontro. Perché è vita.

5. I contrasti servono?
M: Fanno soffrire ma poi una volta superati a posteriore sono positivi.
F: Sì, perché pur nella sofferenza fanno comunque crescere e maturare. Se si riesce a superare il momento conflittuale della crisi, poi si esce migliorati.

6. Il vostro luogo del cuore?
M: Quello comune è la casa in campagna dove ci si ritrova tutti insieme appena se ne ha la possibilità. Quello più personale e intimo è la mia casa di Urbino.
F: La casa di campagna dove ci si ritrova tutti insieme, dove si cucina, si gioca, si scherza, dove ci si rincorre tra fratelli, anche se tutti cresciuti. Il mio luogo del cuore personale è invece il mare, ma al mattino presto. Raggiungo la spiaggia e guardo l’orizzonte: mi rigenera.

7. Un patto madre e figlia su cosa si fonda?
M: Sulla stima reciproca. È un cordone ombelicale che non spezza nel bene e nel male.
F: Sulla fiducia. È un cordone ombelicale che si taglia e che si riannoda.

8. Cosa vi accomuna e cosa vi divide?
M: Il desiderio di fare e aiutare il prossimo. Andando più sul frivolo ci piacciono le collane. Personalmente invece adoro le spille sui tailleur che Margherita detesta.
F: ​La curiosità, la vitalità, l’entusiasmo, il fare le cose. Poi, personalmente, io sono più riservata più incline all’introspezione e alla riflessione, mamma invece è più propensa a essere espansiva.

9. Cosa cambieresti di lei?
M: La testardaggine.
F: I suoi ritardi. Non si riesce mai una volta a farla arrivare puntuale.
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