Serena Riglietti, illustratrice e creativa
«Da Pippi Calzelunghe a Harry Potter»

Serena Riglietti, illustratrice e creativa «Da Pippi Calzelunghe a Harry Potter»
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 30 Luglio 2017, 14:38
PESARO - Chissà se dopo aver disegnato Harry Potter in lungo e in largo, lo avrà incontrato almeno una volta, quel maghetto dai poteri straordinari magari anche in sogno. Forse le avrebbe fatto comodo a Serena Riglietti, professione disegnatrice e illustratrice che si è conquistata ogni centimetro della sua vita con una passione profonda. O forse no. E pensare che quando era piccolina la mamma le comprava i libri da colorare con l’immagine a fianco perché lei aveva solo i tre colori fondamentali in testa, giallo, rosso e blu, e usava solo quelli. «Avevo decisamente poca fantasia con i colori e non avevo una grande attitudine al disegno – ci confida – l’ho scoperta tardi, alle scuole superiori».

Il trasferimento a Milano
Nata a Pavia, si è trasferita a Milano dopo qualche anno e la sua fortuna è stata frequentare una scuola elementare con un maestro davvero speciale come Giancarlo Beoni. Una scuola a tempo pieno all’avanguardia per gli anni ’70, fondamentale per la sua vita e la sua creatività: «Ci ha insegnato tutto: dal lavorare con il ciclostile alla realizzazione di un fotoromanzo sulla storia dei partigiani. Abbiamo costruito una mongolfiera e l’abbiamo fatta volare, avevamo un allevamento di criceti, una biblioteca autogestita e lavoravamo i tessuti». Un’altra peculiarità del maestro Beoni è stata di non correggere il fatto che Serena fosse mancina: era arrivato a leggere i suoi temi allo specchio, poiché li scriveva seguendo la linea opposta a chi scrive con la destra, almeno fino alla terza elementare. 

La confidenza con le cose
«Penso che mi abbia insegnato a prendere confidenza con le cose e come farle, liberando davvero la fantasia, con noi aveva creato una Factory. Avevo un tale timore reverenziale di lui, era assai burbero, che quando stavo per partire da Milano ho messo da parte i soldi per comprargli un cubo di cioccolato, ma non ho avuto il coraggio di suonare il campanello di casa e glielo ho lasciato davanti alla porta!». A 10 anni, nel ’79, la famiglia Riglietti si trasferisce a Pesaro e affrontare qui la quinta elementare fu un trauma per Serena: il premio promesso dalla mamma era la possibilità di avere un cane che a Milano non si sarebbero potuti permettere. Così Serena si presentò a scuola: «Sembravo Pippi Calzelunghe: avevo il criceto nella gabbietta, il fotoromanzo dei partigiani sotto braccio e il cane al guinzaglio. La maestra si arrabbiò tantissimo, ma, paradossalmente, chiuse un occhio per il cane e il criceto, mentre, quando vide il fotoromanzo si lasciò scappare “questa è di sicuro figlia di sporchi comunisti…”».

Serena ha poi frequentato la Scuola d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Urbino, da dove uscì sbattendo la porta: «Volevo fare l’illustratrice, ma allora veniva considerata di serie B. Ebbi però la fortuna di avere insegnanti come Umberto Palestini, Sebastianno Guerrera e il grande Antonio Faeti». La svolta per la sua carriera avvenne nel 1997: finita l’Accademia, Serena è partita per Milano con la sua cartella di lavori e si è presentata da Salani che due anni dopo è diventato il suo editore e le ha chiesto di disegnare Harry Potter. Una carriera che ha fatto per 12 anni, fino a quando, nel 2005, l’allora direttore Umberto Palestini, l’ha chiamata per fare la prima mostra della serie Ars libraria nella sala del Castellare e poi le chiese di aprire una sezione in Accademia. Il primo anno c’erano solo 5 studenti, ma in seguito la media è stata di 140 all’anno. 

Ha pubblicato 80 libri
Tutti gli anni frequenta la fiera del libro di Bologna e di Francoforte e, fino ad oggi, ha pubblicato circa 80 libri in tutto il mondo. Contemporaneamente all’attività di illustratrice, dal 2010 ha portato avanti anche la docenza ed è art director di una casa editrice che ha pubblicato guide turistiche per famiglie di cui va molto orgogliosa. La sua lunga esperienza con la scuola anglosassone le ha permesso di creare queste guide con un linguaggio adatto ai ragazzi: «Non scimmiottiamo il mondo dei bambini, pensando di rivolgerci a delle scatole vuote, ma usiamo parole e contenuti molto importanti». Serena non si ferma mai, ama viaggiare e ha realizzato da poco anche una App per smartphone dedicata ai viaggiatori, in grado di programmare la visita di una città in base al tempo che si ha a disposizione e alle preferenze di ognuno. “Mapp to go” contiene tutte le città d’Italia e tante curiosità: dalle bici in affitto ai musei, ai teatri, agli eventi fino alle specialità enogastronomiche: «È tutta illustrata: ci tenevo che venisse fuori la caratteristica più importante del nostro Paese, la bellezza». Come concilia questo suo essere così indaffarata con la sua vita privata? «Sono milanese dentro: le 7 del mattino è già tardi!» Il 2017 è un anno importante per lei, di conferme, di desideri che aveva nel cassetto che ora si stanno finalmente realizzando: ha molte aspettative e non dovremmo stupirci se si imbarcasse, presto, in un’altra avventura.
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