Il dialogo tra Evelina e Alessia Pupo
Avvocatesse innamorate del mare

Evelina e Alessia Pupo
Evelina e Alessia Pupo
di Camilla Domenella
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Domenica 23 Luglio 2017, 12:11
Donne e madri, entrambe avvocatesse, Evelina ed Alessia sono lo specchio di una rivoluzione generazionale e di un piccolo spaccato di Tolentino. Se negli anni ‘70, la professione era quasi esclusivo appannaggio degli uomini “oggi le donne rappresentano la maggioranza” dicono in coro. Molto determinate, queste Pupo.

La legge è politica o la politica è legge?
Evelina Pupo (Madre): La legge nasce da un parlamento che è politico, ma essa deve essere corrispondere alle esigenze della collettività.
Alessia Pupo (Figlia): La politica dovrebbe fare buone leggi che essa stessa dovrebbe rispettare.

In toga o in borghese: quale mise preferisce? 
M: Dovrei dire vestito, ma la mia soddisfazione è stata vestire la toga quando nessuno credeva in me. Quella è stata una soddisfazione, la mia massima realizzazione come donna e come persona. Per cui dico toga senza rinunciare al vestito.
F: Preferisco il vestito, semplice, elegante, che rappresenti la mia personalità. Ma la toga è una parte essenziale del mio essere. Ricordo la prima volta che l’ho indossata: il peso, l’importanza, la responsabilità che rappresenta.

Prima la carriera o la famiglia? 
M: Assolutamente prima la famiglia. La carriera è importante, ma viene subito dopo. Realizzarsi personalmente è nell’interesse della famiglia, per cui la carriera è finalizzata a migliorare anche la famiglia.
F: Prima la famiglia. Rappresenta la stabilità, il porto sicuro al quale tornare, sebbene la carriera possa averlo penalizzato. Dovrò farmi perdonare!

Essere donna oggi è…
M: … realizzare la propria aspirazione con tranquillità e fermezza, raggiungendo un equilibrio in quanto madre, moglie, figlia, persona.
F: ... complicato. Le donne sono spesso vittime di pregiudizi, al centro dell’attenzione, piene di incombenze e devono fare di più rispetto agli uomini. La mentalità però sta cambiando.

Se fosse un personaggio storico a chi la paragoneresti?
M: Sarebbe la Thatcher, perché sa quello che vuole, e questa fermezza non so da chi l’ha ereditata! Mia figlia però è sempre col sorriso.
F: Mia madre è unica! Ma per l’eleganza nel modo di vestire e di porsi sarebbe Coco Chanel, mentre per la determinazione sarebbe Lidia Poët, prima donna avvocato.

La vacanza con lei dove la faresti?
M: La porterei in Cina, per farle conoscere un mondo totalmente nuovo, con tradizioni e cultura diverse.
F: Rifarei le vacanze che facevamo quando ero piccola: in giro per la capitali europee o in America, con la curiosità di conoscere, più che come turisti.

Grazie figlia...  Grazie mamma.. perché?
M: Grazie figlia, perché mi hai insegnato molto, tante lezioni, e perché preferisci stare zitta quando forse io esagero.
F: Grazie, mamma perché ti sei sacrificata per noi – per me e mio fratello – lasciandoci però sempre liberi anche di sbagliare. Grazie per la passione per l’avvocatura che mi hai trasmesso.

Cosa proprio non sopporti di lei? 
M: Che è sempre in Formula1! Corre sempre, quando invece ogni tanto dovrebbe fermarsi.
F: Continua a sgridarmi ogni giorno, come la bambina che ero!
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