Inizio dunque sono: così
Amatrice diventa un esempio

Viviana Cattelan
Viviana Cattelan
di Viviana Cattelan
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Venerdì 28 Aprile 2017, 14:02
L’identità di Amatrice è forte! Nonostante il borgo antico sia crollato e la popolazione sia ridotta a meno della metà, il cuore di questo luogo batte forte. Mercoledì scorso ho partecipato all’inaugurazione della nuova mensa scolastica che è inserita nel più ampio progetto di costruzione di un polo dell’alimentazione: la piazza è stata posta al centro del nuovo insediamento affinché sia il luogo di incontro della comunità e, tutto attorno, strutture antisismiche in legno e vetro che ospiteranno, a partire dai primi di giugno, gli otto ristoranti distrutti dal sisma.
Il progetto si sta concretizzando grazie alla solidarietà degli italiani che hanno aderito alle campagne di raccolta fondi di Corriere della Sera, La7 (insieme hanno raccolto otto milioni di euro) e Tim (un milione e mezzo di euro). Il villaggio è stato ideato dall’architetto Stefano Boeri e si sta realizzando anche con il contributo delle aziende della Filiera del Legno del Friuli Venezia Giulia che hanno messo a disposizione le loro competenze perché “si ringrazia e non si dimentica”, come dicono loro riferendosi all’aiuto ricevuto per il terremoto che colpì la loro regione nel 1976. Si tratta di un avvenimento straordinario poiché, a detta delle istituzioni coinvolte, è stata data una “spallata” alla burocrazia costruendo bene e rapidamente. Gli edifici sono esteticamente belli e questo è un aspetto importante perché significa permettere agli abitanti di ritrovare l’armonia perduta e di cominciare a guardare oltre i cumuli di macerie. Stefano Boeri, all’inaugurazione, ha dichiarato: «La cosa più bella è che si inizi. Significa che riparte il lavoro, vero collante della comunità. È emozionante. Quanto ricostruito darà lavoro e chiamerà persone da tutto il mondo a riscoprire il paesaggio e la gastronomia di Amatrice. Siamo felici». Senza lavoro non ci può essere comunità e Amatrice si è rimessa in gioco puntando sulla sua cucina tradizionale per poter accogliere nuovamente i turisti: l’amatriciana, quella originale senza pomodoro, è solo il piatto più famoso di un menù ricchissimo. Vale la pena aggiungere ai nostri itinerari estivi una gita ad Amatrice così potremo contribuire alla rinascita, di luoghi e di persone. #AmateAmatrice.
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