Il mito indimenticabile di Pasqualina
La "Montesanta" chiaroveggente

Pasqualina Porfiri mostra le mani, suo infallibile strumento di diagnosi
Pasqualina Porfiri mostra le mani, suo infallibile strumento di diagnosi
di Lucilla Nicolini
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Aprile 2017, 13:19
CIVITANOVA - Sono ancora in molti, nelle Marche, a ricordare il suo nome e il suo viso con gratitudine profonda. Pasqualina, la “veggente diagnostica” di indiscussa venerazione nelle Marche, è scomparsa appena undici anni fa, il 30 giugno del 2006, a quasi cent’anni. E davvero il suo nome valicò per cinquant’anni i confini regionali, guadagnando una fama nazionale. La consideravano una donna prodigiosa, capace di diagnosticare ogni disturbo latente. Fino a poco prima della sua morte, la sua abitazione a Civitanova Marche, in via Molino 12, è stata meta di un pellegrinaggio assiduo da parte di quanti, persa la fiducia nella medicina ufficiale, si rivolgevano a lei per un responso. Lei ha avuto quali fedeli clienti personaggi come Fellini, Zeffirelli, la Loren, e dicono che sia stata consultata dai messi papali per la salute di Pio XII e Giovanni XIII.

Le domande più angoscianti
Rispondeva a una delle domande più angoscianti: che cosa il mio fisico si porta dentro che mina la salute? Anzi, di più: vivrò o dovrò rassegnarmi a morire? Sono stati tanti i marchigiani, a partire dagli anni Trenta, quando cominciò a diffondersi la fama della sua chiaroveggenza, che in presenza di un malessere poco chiaro o di una diagnosi devastante, hanno fatto ricorso agli occhi “magici” di Pasqualina, alle sue mani nodose, aperte davanti al corpo del “paziente”, a esplorare i corpi senza toccarli, come un moderno detector, ma col gesto lento e lieve dello sciamano.

La Montesanta
“La Montesanta”, come si faceva chiamare, per tutti la “guaritrice”, era nata a Cascinare di Sant’Elpidio a Mare il 2 agosto del 1908, primogenita di una coppia di piccoli proprietari terrieri. Battezzata col nome di Costanza, fu sempre chiamata col suo secondo nome, Pasqualina. Sposatasi a 19 anni con Luigi Pezzola, ebbe cinque figli e si trasferì nel ‘35 a Civitanova, dove divenne subito famosa come chiaroveggente.

Le proprietà speciali
Fin da bambina sapeva trovare l’acqua col bastoncino a Y dei rabdomanti. E una sera, mentre tutta la famiglia patriarcale era in subbuglio per il ritardo inspiegabile di suo marito, Pasqualina si addormentò e al risveglio rassicurò tutti che non c’era alcun pericolo: Luigi sarebbe rientrato poco dopo. Così fu. L’episodio, affidato alla leggenda, in sé non sarebbe così insolito. La giovane madre aveva già dato segnali della capacità di “vedere” gli avvenimenti. Per cui Luigi volle sottoporre la moglie ad altre prove. A sua insaputa, fece salire su un albero l’anziano padre. Quando tornò in casa, Pasqualina gli chiese perché mai si fosse azzardato a esporre il pover’uomo vecchio e malandato al rischio di cadere e farsi molto male.

Il carattere solare
L’aneddoto è significativo, se non altro del carattere solare e franco, diretto ma saggio della ragazza, che conservò per tutta la sua lunga vita. Una sorta di missione, la sua: mettere a disposizione di tutti la dote inesplicabile che si era rivelata. Non è difficile trovare sul web una sua intervista trasmessa dal programma “Misteri” di Rai Due, che risale al 1995. Con i capelli grigi raccolti sulla nuca, come facevano le donne marchigiane un tempo, e il crocifisso d’oro alla catenina sul petto, guarda gentile il giovane interlocutore. Spiega con paziente pacatezza la sua storia, con poche parole, senza fronzoli, sorridendo sempre in una blanda espressione di saggezza modesta. In realtà, l’esperimento che compie davanti alla telecamera, di un “viaggio” dentro il fisico dell’interlocutore, appare un po’ teatrale: esigenze della ripresa, forse.

L’indagine del Cicap
Il suo caso ha attirato in passato anche un’indagine del Cicap, la nota associazione di “esploratori” del mistero che si prefiggono di smascherare i ciarlatani. Un fisico di Perugia, Paolo Diodati, dopo aver consultato Pasqualina, arrivò a definirne la sua tecnica “cold reading”, ovvero capacità, involontaria ma acuta, di leggere nel comportamento del suo “paziente” attraverso l’attenta osservazione di dettagli, il suo stato fisico. C’è chi invece le ha attribuito l’emissione di onde infrarosse simili a quelle di animali che, a esempio, sentono prima, di lontano, tifoni e terremoti. Chi avesse ragione non lo sapremo mai. Ma davvero molte persone, che si sono rivolte a lei, negli anni hanno rilasciato testimonianze piene di gratitudine, che raccontano le sue visioni, poi confrontate con la realtà lontana e confortate da attendibili diagnosi mediche. È sicuro che in tutta la sua lunga vita Pasqualina ha sempre derubricato ogni critica con quel suo sorriso garbato e buono, tirando dritto, imperturbabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA