Omicidio Varani, Christian De Sica: «Gli sms con Prato? Voleva solo invitarmi in un locale»

Omicidio Varani, Christian De Sica: «Gli sms con Prato? Voleva solo invitarmi in un locale»
di Ilaria Ravarino
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Sabato 23 Aprile 2016, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 13:23


«Marco Prato? Io l'ho visto per dieci minuti, un giorno soltanto. È stato pure molto carino con me. Era uno che faceva le serate nei locali e mi aveva chiamato per fare qualcosa insieme. E basta». A Lecce come ospite d'onore del Festival del Cinema Europeo, Christian De Sica ieri ha parlato per la prima volta del suo rapporto con Marco Prato, uno degli assassini di Luca Varani, con cui il celebre attore romano si sarebbe scambiato dei messaggi al cellulare. De Sica ha detto di non avere avuto una frequentazione con Prato (in seguito alla notizia che nel cellulare del pr sarebbero rimasti degli scambi di sms con il pr).
I due avrebbero avuto un'occasione d'incontro, per motivi professionali, cui non avrebbe fatto seguito alcuna collaborazione. «Ci siamo visti una mattina, non mi ricordo nemmeno se abbiamo preso un caffè insieme o parlato direttamente per strada, in piedi su un marciapiede. Ho capito che Prato voleva invitarmi a una festa. E non era mica una di quelle sue feste private. Voleva solo chiamarmi in un locale».
 
L'INVITO
De Sica, impegnato in questi giorni nella promozione del film Fräulein di Caterina Carone, non avrebbe accettato l'invito di Prato «prima di tutto perché sono trent'anni che non metto piede in un locale. Un tempo io e mia moglie ballavamo tantissimo, adesso non ci andiamo più e in fondo è un peccato. Ma poi, più in generale, io quei locali là non li ho mai frequentati». I locali cui si riferisce l'attore sono quelli della movida arcobaleno romana, l'aperitivo della domenica Ahperò, tra Colle Oppio e Piramide, la serata Motel organizzata al Lanificio o al Quirinetta. Fu proprio durante una di queste serate che Prato conobbe Manuel Foffo, suo complice nel brutale omicidio. «Sa quanta gente ho conosciuto in vita mia, quante fotografie ho scattato con le persone?», ha detto De Sica, attribuendo il suo tangenziale coinvolgimento nel caso Varani a un rischio del mestiere. «Io a Roma non vado mai in giro in macchina, mi muovo in motorino anche se le auto da corsa ce le ho. E sa perché? Perché mi piace osservare la gente, respirare le mode, conoscere le persone. Mi aiuta a mantenere il contatto con la città, serve anche per il mio lavoro».
Dell'incontro con Prato De Sica conserva un ricordo preciso: «Mi ha molto colpito quello che è successo. Prato mi pareva un ragazzo come tanti. Ricordo che mi chiese se avessi mai conosciuto Dalida, gli risposi di sì, che ci avevo lavorato. E così è finita».
 

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