Grillo sminuisce le primarie Pd e fa pace con Cassimatis

Grillo contro le primarie
Grillo contro le primarie
di Stefania Piras
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Domenica 30 Aprile 2017, 19:23
Le primarie del Pd? Anacronistiche secondo il leader del M5S Beppe Grilo che via blog inscena un'azione di disturbo contro il Pd che oggi è impegnatissimo a eleggere il suo sesto segretario con urne, schede, gazebo ma anche clic (si può anche votare online).

«La democrazia non è questione di clic, di code ai seggi, di alzate di mano o di schede su cui segnare una croce - scrive Grillo -  La democrazia è questione di consentire a tutti i cittadini di informarsi, di esprimere la propria opinione e di rendere effettiva la decisione collettiva. Come questo debba essere fatto: se online, ai seggi o tramite alzata di mano è un problema strumentale. Grazie alla tecnologia oggi è possibile votare online, un sistema molto più comodo rispetto a quello dei seggi fisici. E' completamente insensata la polemica sulla "democrazia dei clic" che sarebbe inferiore alla "democrazia delle schede di carta" di cui si fanno promotori il Pd, gli altri partiti del '900 e tutti i giornaloni. Nasconde una visione antistorica, antitecnologica, orientata al passato piuttosto che al futuro e anche un po' feticista». 

Grillo ritiene comunque migliore il sistema del M5S che prevede solamente il voto online. E lo difende strenuamente: «Per dare un minimo di senso alle loro primarie a pagamento le mettono a paragone con il MoVimento 5 Stelle. Renzi si scaglia contro quelli che decidono "tutto con un clic", Giachetti esalta le code ai seggi per votare contro i clic, Zanda parla a vanvera di "dittatura dei clic". Non spiegano però perchè il voto al seggio sarebbe meglio del voto online ovunque tu sia tramite smartphone o pc. C'è una superiorità nell'atto di chi è costretto a uscire di casa, recarsi a un seggio, mettersi in coda, chiudersi in una cabina elettorale, fare una croce con una matita e infilare una scheda in una scatola rispetto a chi lo fa da un cellulare in qualsiasi posto si trovi?»

«L'atto democratico non è quello finale del voto - prosegue - ma il processo informativo che porta a essere consapevoli del voto che viene dato. Clic o scheda è una questione di progresso tecnologico e di offrire un servizio migliore ai cittadini. Il MoVimento 5 Stelle, tramite Rousseau, offre ai suoi iscritti il servizio del voto online perchè è più comodo e costa meno: è più efficiente. Scagliarsi contro la "democrazia dei clic" è come protestare contro il "bonifico dei clic" e rimpiangere i tempi in cui dovevi fare la fila in banca per pagare l'affitto o mandare soldi ai tuoi figli, o come prendersela con l'e-commerce perchè andare fisicamente in un negozio sarebbe meglio per fare un acquisto. Ma dove vivono?». 

Gli rispondono in coro i senatori Pd: «Caro Beppe, nulla contro i click, ilproblema è che i tuoi non sono certificati e server di proprietà di un'azienda privata. #primariePd2017» così Mauro Del Barba. «Grillo rosica e parla a caso delle #primariepd2017. La nostra democrazia è fatta di persone vere che hanno voglia di guardarsi in faccia», twitta il collega Stefano Esposito e la senatrice dem Pamela Orrù conclude «Caro #Grillo, la democrazia è una cosa
seria. Partecipazione è libertà. Buttarla in caciara come fai tu demagogia e rosicamento. #PrimariePD».
Mette l'accento sui numeri Andrea Marcucci: «Da una parte milioni di italiani, dall'altra qualche centinaia. Come fa Grillo anche solo a paragonare le primarie del Pd con i suoi pochi clic?». «Caro Grillo, se non riesci a capire la
differenza tra un click e la partecipazione in carne e ossa di centinaia di migliaia di persone, il problema è solo tuo. Capisco che ti innervosisca vedere che il Pd è forte e legato al popolo. Inoltre, tu accetti solo i click che ti piacciono. Lascia perdere questi attacchi, noi la democrazia l'abbiamo nel sangue.» Lo dichiara la vice capogruppo Pd alla Camera Silvia Fregolent

E i clic qualche problema lo hanno dato a Grillo che recentemente si è visto costretto ad annullare una votazione online: quella della sua città Genova. Sul blog infatti è comparso anche un altro post in cui si cerca di mettere una pietra tombale sull'affaire Cssimatis. «Il contenzioso giudiziario con Marika Cassimatis 'finisce quì - recita il post del garante M5S - come riconosciuto dalla stessa e dai suoi legali a seguito della 'rinuncia alla candidatura sotto le insegne del
M5s da parte dei componentì della sua lista; per tale motivo, avendo la stessa abbandonato il contenzioso, non c'è più interesse da parte del MoVimento a coltivare il reclamo, che pure avevamo proposto e ritenevamo fondato». 
É tutto perdonato, spiega Grillo che ha fatto improvvisamente pace con Cassimatis: «A chiusura di questa vicenda, con riferimento al post del 14 marzo 2017, preciso che le considerazioni espresse, anche quelle relative a
comportamenti contrari ai principi del MoVimento 5 Stelle, riguardavano genericamente alcuni componenti della lista Cassimatis e non quest'ultima nello specifico, e che gli intenti di tali considerazioni non erano né volevano essere denigratori della sua persona - aggiunge Grillo - Preciso, altresì, che la dichiarazione 'Nel MoVimento 5 Stelle non c'è più spazio per chi cerca solo poltronè non si riferiva alla signora Cassimatis, ma a quei fuoriusciti che non si sono dimessi dagli incarichi nelle Istituzioni per i quali erano stati eletti come rappresentanti del M5S».

 
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