Teatro Rossini, su il sipario dopo due anni. Cresce l'attesa per il 7 ottobre per la grande festa inaugurale

Rossini, su il sipario dopo due anni. Cresce l'attesa per il 7 ottobre per la grande festa inaugurale
Rossini, su il sipario dopo due anni. Cresce l'attesa per il 7 ottobre per la grande festa inaugurale
di Elisabetta Marsigli
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Sabato 30 Settembre 2023, 06:54 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 08:09

PESARO Una grande emozione rivedere il Teatro Rossini prendere vita dopo due anni di chiusura e due stagioni di prosa (2021-2022 e 2022-2023) passate al teatro Sperimentale. Nel 2021 e 2022 solo il Rof era entrato luglio e agosto, mentre quest’anno, per consentire la più veloce riapertura, ha realizzato tutte e tre le opere alla Vitrifrigo Arena.

Guarda il video di Stefano Bargnesi

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 Dal 7 di ottobre inizieranno le attività teatrali per una 9 giorni di non stop spettacoli che accompagnerà il pubblico fino all’inizio del Gad.

Sabato alle 18,30 si parte con un brindisi inaugurale “Un teatro nel teatro” per la nuova Sala della Repubblica con i saluti di autorità, progettisti e coordinatori dei lavori.  


Dove eravano rimasti


Ma cosa è accaduto in questo anno e mezzo? Lo spiega il vicesindaco Daniele Vimini: «Abbiamo lavorato sulla sala della Repubblica che era l’intervento che ci eravamo programmati che sarà inaugurata ufficialmente il 7 ottobre, ma in realtà è stata già utilizzata in questi mesi per diverse iniziative tra cui quelle di HangartFest, ma anche conferenze e come sala prove. La miglioria è stata fondamentale per l’insonorizzazione e la separazione acustica dal teatro Rossini che ne permette una fruizione separata». Ma mentre i lavori erano in corso: «è intervenuto un problema, all’altezza dell’ingresso artisti e dell’ufficio del custode, a seguito innanzi tutto dell’abbassamento del livello del suolo con la falda che si asciugava dopo una stagione di minori piogge, con alcuni prime crepe che hanno riguardato quello spazio, ma anche altre case del centro storico».

Il tutto è stato poi aggravato dal terremoto di novembre che ha reso più complicata tutta la partita e ha creato problemi ulteriori richiedendo ulteriori interventi, per i quali non sono mancate le polemiche: «È stato scritto erroneamente - prosegue Vimini - che le crepe erano dovute ai lavori nella Sala della Repubblica, ma in realtà sono due edifici ben distinti. Dopo il palcoscenico del teatro, sorge infatti l’edificio che comprende gli uffici che è stato costruito, in maniera assai approssimativa e senza fondamenta, nel dopoguerra e che nulla ha a che fare con l’edificio che comprende il teatro costruito ben 205 anni fa». 


La sosta


La riapertura totale del teatro è stata quindi ritardata a causa dei lavori nell’edificio a fianco, ma «abbiamo approfittato di questa ulteriore sosta per effettuare la catramatura del soffitto e per realizzare il famoso “percorso vita” che assomiglia a quello fato per la chiesa di San Giovanni per quando servirà intervenire di nuovo per le manutenzioni del tetto in un lontano futuro». 

Anche Riccardo Pozzi, assessore al Fare, che ha seguito l’intervento che permette di restituire questo “teatro nel teatro” alla città dopo un’operazione da 716mila euro (300mila di contributi ministeriali, 416mila di regionali, ndr) aggiunge: «È un altro contenitore che mettiamo a disposizione della cultura del territorio. Siamo davvero soddisfatti di poter inaugurare la Sala della Repubblica e di restituire il Teatro Rossini, dopo due interventi complessi, quello di via Oberdan in particolare anche perché imprevisto».


  Per i due interventi paralleli (in parte) cronologicamente ma separati per sedi, tipologia e imprese esecutrici, l’Amministrazione è riuscita a mettere in campo, un totale di 1,3milioni di euro. L’ultimo in ordine di tempo, è quello relativo alla parte del complesso che si affaccia su via Oberdan che ha comportato che, al primo stanziamento di 250mila euro di risorse comunali, venissero aggiunti ulteriori 370mila euro.
 

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