Pesaro, la Uiltucs sbatte in faccia la realtà: «La stagione non attrae più, i giovani preferiscono lavorare all’estero»

Confronto amministratori e associazioni sulle prospettive del turismo

Pesaro, la Uiltucs sbatte in faccia la realtà: «La stagione non attrae più, i giovani preferiscono lavorare all’estero»
Pesaro, la Uiltucs sbatte in faccia la realtà: «La stagione non attrae più, i giovani preferiscono lavorare all’estero»
di Luca Senesi
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Venerdì 15 Marzo 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:55

PESARO Flussi turistici e lavoratori del turismo i temi principali del convegno Uiltucs a Palazzo Gradari. “Pesaro: turismo culturale, turismo globale” titolo dell’incontro dove nella prima parte, moderata dal giornalista Michele Romano, si è parlato della città e del territorio. «Il turismo in Italia fatica perché ci manca la mentalità, anche nelle Marche siamo indietro e Pesaro solo ora inizia ad averla. Bisogna cambiare e soprattutto destagionalizzare, qui abbiamo mare e montagna e i turisti viaggiano tutto l’anno». Così Fabrizio Bontà segretario Uiltucs Marche che ha introdotto la tavola rotonda. Una questione cruciale è quella del lavoro con il contratto collettivo nazionale da rinnovare e su questo tema Stefano Franzoni segretario organizzativo della Uiltucs legge i dati. 

Un po’ di cifre

«A Pesaro i dati dell’ Osservatorio dell’Ente bilaterale del turismo ci dicono che il 50% degli addetti ha oltre i 40 anni e le donne rappresentano il 61,2%. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato si fermano al 39,5% mentre quelli a tempo parziale superano il 50% valori superiori anche al resto della regione Marche». Da qui le conseguenze: «Qualità dell’occupazione significa anche prospettiva: un giovane e una donna in questo settore devono vederci un mestiere per il loro futuro invece e non può continuare ad essere considerato di passaggio in attesa di concludere il percorso di studi. Anche questa visione tra l’altro sta andando in crisi perché al “lavoretto” per guadagnare qualcosa in estate i giovani preferiscono oggi l’esperienza di lavoro all’estero: imparano la lingua e guadagnano di più».

L’Amministrazione comunale in questi anni ha fatto il suo: «Abbiamo provato a risollevare il territorio dopo le crisi puntando sulla bellezza e quindi sul turismo – ricorda Matteo Ricci parlando della strategia – all’inizio vi era tanta diffidenza ma dopo il riconoscimento di Città della Musica Unesco e oggi Capitale italiana della cultura la mentalità sta cambiando ».

Diversificare

Il vicesindaco Daniele Vimini ribadisce anche la necessità di superare la mentalità di contrapposizione costa e aree interne. Andrea Baroni direttore Confindustria spiega che il territorio ha comunque «diversificato le sue attività ma anche l’ospitalità deve andare di pari passo. C’è comunque da migliorare sul tema della visibilità perché se su Google cerchiamo Pesaro vediamo che città della simil grandezza come Rimini, Ravenna o La Spezia sono molto più presenti».

Per Alessandro Ligurgo direttore provinciale Confesercenti «noi abbiamo tanti turismi: balneare, sportivo, culturale e molti turisti vengono per soddisfare diverse esigenze». Agnese Trufelli vicedirettrice di Confcommercio propone di «puntare su ciò che collega i diversi turismi; c’è anche il turismo ambientale, religioso e chi vuole conoscere l’enogastronomia del territorio. Oggi si è sempre più disposti a girare per il territorio che si visita e noi abbiamo sia il mare che colline e borghi. Una sintesi di queste esigenze la si trova proprio nell’Itinerario della bellezza il nostro progetto che propone tutti questi tipi di esperienze».

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