Pesaro, rubano a bimba kit salvavita
La capotreno-eroina risolve tutto

La stazione di Pesaro
La stazione di Pesaro
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Giovedì 29 Dicembre 2016, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 15:59
PESARO E’ la storia di una bambina e del suo zaino salvavita rubato. Ma anche di una capotreno-eroina  pesarese ora conosciuta in tutta Italia. La mamma della bimba ha voluto ringraziare la capotreno come per stringerla in un ideale abbraccio di Natale. A scrivere è mamma Emanuela. Sul treno Freccia Bianca Alessandria-Lecce, io e le mie ragazze, Alice e Francesca, stiamo affrontando il nostro viaggio verso il Salento. Il viaggio prosegue bene senza intoppi fino a quando alla stazione di Ancona, il treno riparte e vedo Alice che si precipita piangendo verso di me gridando “mi hanno rubato lo zaino”».

Non è uno zaino qualunque con giochi facilmente rimpiazzabili. «Contiene - prosegue la lettera - elementi salvavita. Alice è diabetica e nello zaino da trekking ha messo tutto il materiale per il suo microinfusore: cannule, cateteri, penfil di insulina. Alice è accompagnata nel mio scompartimento da una capotreno». Lei è di Pesaro. E la mamma la descrive così: «Donna, consapevole, fredda, efficiente, eccezionale. Telefona immediatamente, con il suo cellulare personale, alla stazione di Ancona. Comunica le indicazioni che ha ricevuto da Alice e da altri passeggeri sulle caratteristiche fisiche dell’uomo che è sceso alla fermata di Ancona prelevando lo zaino di Alice. Ad Ancona non so come, ma riesco ad immaginarlo, si sono mobilitati subito tutti, dal personale di Trenitalia alla Polfer».
Dopo qualche minuto la capotreno, occhi verdi luccicanti, riceve una telefonata: l’uomo in questione è stato identificato, gli è stato prelevato lo zaino e un dipendente di Trenitalia prenderà il primo treno verso per recapitarlo a destinazione e riconsegnarlo alla legittima proprietaria. A questo punto l’appuntamento diventa la stazione di Pesaro. «A noi non resta che tornare indietro e scendere alla stazione di Pesaro e recarci nell’ufficio relazioni con il pubblico. Tempo un’ora arriva il dipendente con il prezioso zaino. La capotreno intanto scende con noi a Pesaro, in quanto vive lì, aspetta con noi notizie precise. Avute le raccomandazioni ci saluta. Un abbraccio, gli occhi lucidi». La mamma scrive: «Se mi leggerai tu saprai di essere quella persona. Un esempio di integrità, cortesia, efficienza e cuore. Buone feste».
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