PESARO - Lacrime e rabbia. Un pianto liberatorio per l’assoluzione, ma tanto dispiacere per essere stata trascinata davanti al giudice dal figlio con l’accusa di aver commesso ai suoi danni atti persecutori aggravati.
E’ questa l’accusa rivolta a una anziana signora pesarese di circa 80 anni.
Ieri l’udienza davanti al giudice monocratico del tribunale di Pesaro.
Ansia e timori
Un andirivieni costante tale da generare ansia e forti timori nel figlio. In particolare gli avrebbe rivolto messaggi e frasi intimidatorie accusandolo di vicende non vere e in particolare di volersi impossessare della casa della anziana madre. Poi i messaggi lasciati sul parabrezza dell’auto. «Sei un poco di buono». E ancora: «Ti sei comportato male coi tuoi figli». Comportamenti che avrebbero provocato ansia e timore nel figlio e soprattutto costringerlo a modificare le sue abitudini di vita cercando di variare i luoghi da lui frequentati per non essere seguito e minacciato dalla madre. Ma soprattutto, stanco degli appostamenti, aveva chiamato le forze dell’ordine più volte. Interventi e denunce che hanno portato a un primo ammonimento da parte del Questore verso la anziana e in un secondo momento alla denuncia per atti persecutori aggravati.
La donna, difesa dall’avvocato Marco Vitali, ha sempre negato gli addebiti parlando di un conflitto familiare, ma mai sfociato in persecuzioni, appostamenti e interferenze. Incontri che sarebbero stati in luoghi pubblici e occasionali. Ieri è stata assolta per insufficienza di prove. Soddisfatta la difesa.