Sesso a tre con ricatto per un 70enne: spariti anche i soldi, assolte le due donne

Sesso a tre con ricatto per un 70enne: spariti anche i soldi, assolte le due donne
Sesso a tre con ricatto per un 70enne: spariti anche i soldi, assolte le due donne
di Luigi Benelli
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Venerdì 11 Febbraio 2022, 03:00

PESARO - Accusati di furto, estorsione e indebito utilizzo di carta di credito sullo sfondo di una presunta storia di passione e di ricatti osè perché avrebbero persino minacciato di mettere foto hot dei loro rapporti sui social. Ieri la sentenza davanti al collegio. 

E’ la storia di un pesarese sulla 70ina che sarebbe stato circuito da due donne, una di 30 e una di 40. Il loro obiettivo, secondo l’accusa, arraffare dei soldi ricattando l’uomo. Così sono partite le lusinghe amorose e molto di più: una serata a tre in camera da letto, dove però la 40enne di origini marocchine, a seno scoperto, dopo un rapporto orale, avrebbe sfilato la catenina d’oro dal collo dell’anziano e preso 200 euro dai pantaloni. In un’altra occasione le due donne avrebbero intrattenuto l’anziano in tavernetta, mentre la trentenne avrebbe preso una scatola nascosta contenente 5000 euro in contanti. A questo punto della storia entrerebbe in scena anche un libero professionista della provincia di Ancona. E proprio nella sua auto, secondo la querela sporta dall’anziano, la trentenne gli avrebbe strappato dalle mani il portafoglio contenente il bancomat con il pin. Tanto che alle due donne viene addebitata anche l’accusa di indebito utilizzo di carte di credito. Infine l’accusa di estorsione in concorso per le due. Avrebbero chiesto all’anziano di consegnare soldi, il tutto sotto il ricatto di pubblicare foto compromettenti sui social. «Ti distruggiamo casa se fai denuncia». L’uomo avrebbe consegnato a più riprese soldi per circa 2000 euro, ma il tutto gli avrebbe procurato un forte stato di stress emotivo tanto da non dormire la notte e prendere tranquillanti. A convincere l’anziano a denunciare, è stato il direttore della banca a seguito dei prelievi anonimi. Il pm ha chiesto 3 anni e 10 mesi per ciascuna delle due donne mentre per il professionista 10 mesi per la violenza privata. Il giudice ha però assolto tutti per insufficienza di prove. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Leonardo Chiocci, Alberto Alessi, Serse Gambini.

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