Sette pecore sbranate dai lupi
Ultimatum di Galuzzi alla Regione

PESARO - Frontone, Cartoceto, Urbino, Monteciccardo e ora Pergola, continuano gli attacchi dei lupi agli allevamenti di ovini. Sale il conto dei danni e l'esasperazione degli allevatori. Negli ultimi 15 giorni, in provincia, sono stati cinque gli episodi, con decine di ovini uccisi. L'altra notte i lupi hanno attaccato nelle campagne di Pergola, in località Serraspinosa. Hanno preso di mira l'azienda agricola di Laura Calvani. Sette pecore sbranate. Erano dentro il recinto. Ieri mattina sono state trovate uccise. "Non si può andare avanti così. Nella zona non è la prima volta che si verificano questi episodi. L'attacco che abbiamo subito ci ha causato un danno di oltre 1500 euro. Mancano i risarcimenti, è necessario fare qualcosa al più presto". L'intensificarsi degli attacchi da parte dei lupi agli allevamenti di ovini, ha spinto ieri il commissario della Provincia Massimo Galuzzi a sollecitare la Regione Marche "ad approvare immediatamente la proposta di nuova normativa su prevenzione, danni ed interventi già avanzata dalla Provincia", ritenendo "gravi e ingiustificabili ulteriori rinvii e inattività". Galuzzi ha spedito la lettera al presidente della giunta Gian Mario Spacca, al presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi e a tutti gli assessori e consiglieri regionali. "La pesante situazione che si sta determinando per la presenza di un numero consistente di lupi nella provincia di Pesaro e Urbino, così come nel complesso del territorio regionale. Un numero cresciuto fortemente, con molti attacchi registrati e rilevanti danni per allevatori e zootecnia. Oltre ai danni, il pericolo è quello di registrare forte tensione e contrapposizione sui vari aspetti e sulle implicazioni economiche, ma anche ambientali e culturali, del problema". E' urgente che la Regione Marche esamini con attenzione la situazione. "Vanno individuate tutte le azioni ed i provvedimenti utili ed indispensabili". Primo fra tutti, l'approvazione della nuova normativa proposta dalla Provincia, "ormai improcrastinabile".



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