Il problema è che le palestre rimanevano aperte per poco tempo e nel giro di qualche giorno venivano svuotate di tutti gli attrezzi. I frequentatori e i dipendenti non avrebbero mai avuto i soldi indietro. Di qui le accuse all’imprenditore che però finora è stato assolto in tutti i processi in cui è comparso come imputato.
Passivo da oltre 700mila euro
La ditta è fallita con un passivo di oltre 700mila euro e il 54enne è stato accusato, assieme a due soci di aver nascosto i libri contabili.
L’avvocato Marco Defendini ha evidenziato nel corso del dibattimento che l’imputato non sarebbe stato amministratore dell’assemblea che ha deliberato l’acquisto della ditta artigiana. La firma sarebbe falsa e al suo posto ci sarebbe stata una testa di legno nigeriana. Quanto al passivo, per la difesa non ci sarebbe stato nessun svuotamento, perché si tratterebbe di un leasing di un immobile già restituito. L’accusa ha chiesto 3 anni e 4 mesi di condanna per il 54enne e 2 anni per i soci. Il collegio ha assolto l’imprenditore perché il fatto non sussiste e i soci per non aver commesso il fatto.