Muore a 37 anni padre di due bimbi
Era stato dimesso dal pronto soccorso

Diego Monaco
Diego Monaco
di Gianluca Murgia
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Venerdì 4 Novembre 2016, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:20
VALLEFOGLIA - Il dolore allo stomaco, ad un certo punto, è diventato lancinante, continuo, insostenibile. Erano le 4.40 di giovedì mattina quando Diego Monaco, 37 anni, originario di Trecase, comune alle falde del Vesuvio, residente da tre anni nel quartiere Grotte di Montecchio, padre di due figli, si è alzato dal letto che condivideva con la moglie Milena Vitiello nel tentativo di trovare sollievo. Pochi passi, poi il crollo vicino al tavolo. Presunto infarto. Il personale medico dell’ambulanza, arrivata poco dopo al numero 5 di via Spalato, ha provato a rianimarlo in tutte le maniere, usando il defibrillatore, ma non c’è stato nulla da fare. La moglie, dopo aver sporto denuncia nella caserma dei carabinieri di Montecchio, si è affidata all’avvocato Anna Fusco del Foro di Torre Annunziata. Da capire se si sia trattato di un caso di malasanità oppure di tragica fatalità.
Quattro ore prima era stato dimesso dal pronto soccorso di Pesaro. Era entrato alle 18.30, piegato dai dolori allo stomaco e stremato da attacchi di vomito. «Lì, dopo una serie di analisi e due flebo, l’hanno fatto uscire alle 00.20 - racconta la famiglia, che comprende anche l’ex presidente del consiglio di Sant’Angelo in Lizzola Francesco Trapanese -. Aveva un’insufficienza renale e la pressione alta. Ci hanno congedato dicendoci che doveva fare una visita cardiologica e mettersi a dieta. La moglie ha chiesto se non fosse il caso di tenerlo sotto osservazione ma ci hanno detto di no».
In mattinata era stato rispedito a casa anche dalla guardia medica di Montecchio dove si era recato accompagnato da un parente. «Aveva fatto un elettrocardiogramma - raccontano i parenti e la moglie -. Ha pagato 21 euro ed è tornato a casa».
Nelle prossime ore dovrebbe essere disposta l’autopsia per stabilire le cause esatte del decesso e se ci possano essere state mancanze da parte di qualcuno. La moglie, ieri sera, è rimasta per ore fuori dall’obitorio di Pesaro in attesa dell’arrivo del legale nominato. Possibile che, una volta effettuata l’autopsia, la famiglia decida di riportare Diego nella sua terra natale e di far officiare il funerale nel comune partenopeo di Trecase.

Diego Monaco, padre di un maschietto di 6 anni e di una bimba di 9, lavorava al ristorante CuoreSapore di Campanara. Non era semplicemente chef e pizzaiolo: ne era l’anima, la colonna portante. E non solo perché era un vero figlio d’arte del settore e, in famiglia, incarnava la terza generazione di pizzaioli. Quando tre anni fa sua moglie Milly aveva trovato un posto fisso nella scuola d’infanzia Regina Reginella, lui aveva deciso di lasciare la Campania e il ristorante pizzeria di famiglia, lo storico Stella Verde di Trecase, per trasferirsi a Montecchio. Così si era rimboccato le maniche, trovando una nuova occupazione. Una storia, una famiglia, dei giorni nostri. E che cancella tutti i luoghi comuni: «In due anni non era mai mancato una volta al lavoro. Neppure quando aveva la febbre. Lavorava come un dannato. Per 4 mesi aveva lavorato ogni giorno, gratis, per far nascere questo locale. Non era mancato mai, mai, mai...» ripete in lacrime Marianna Colotti, titolare di CuoreSapore.
«Diego era la mia famiglia: non mi ha mai abbandonato - ricorda Marianna, sottolineando un particolare da brividi -. Quando alle 8 di mercoledì mi ha chiamato la moglie per dirmi che Diego non veniva a lavorare ho capito che era grave. Gliel’ho detto: andate al pronto soccorso, subito». Il giorno dopo, all’alba, la terribile telefonata, sempre per voce della moglie: «Io e Pasquale, il cameriere, siamo corsi a Montecchio e siamo rimasti lì con Milly. Anche nei giorni precedenti non aveva mai lamentato dolori. Gli avevo promesso che appena avrei potuto gli avrei regalato una parte del ristorante. Gli devo tutto...».
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