PESARO Inseguimento e schianto in largo Aldo Moro, ieri le udienze di convalida della coppia arrestata dopo lo speronamento dell’auto della polizia. I due, di 25 e 23 anni, di nazionalità marocchina residenti fuori regione, hanno fornito le loro versioni. Con il giovane che si era prestato a fare da corriere della droga, 5 chili di hashish. La pattuglia della polizia, venerdì scorso, lungo la statale 16 a Sottomonte, all’altezza del Santa Marta, aveva intercettato un’auto proveniente da Fano, una Ford Puma, già oggetto di interesse investigativo.
L’alt non rispettato
Dopo aver intimato l’alt, il conducente aveva fatto intendere di fermarsi, ma poi ha iniziato una precipitosa fuga in direzione di Pesaro, procedendo a velocità elevatissima, anche contromano, noncurante dei veicoli che incrociava, mettendo in serio pericolo la sua e l’altrui incolumità.
Ieri mattina il giovane, assistito dall’avvocato Francesco Coli, ha fornito la sua versione. In pratica ha detto che avrebbe dovuto solo fare da corriere per la droga in quanto a Milano aveva incontrato un connazionale che gli aveva proposto il viaggio con consegna per un compenso di 500 euro più le spese di autostrada e benzina. Connazionale che gli ha fornito anche l’auto. La droga doveva essere consegnata a un non precisato personaggio in un distributore tra Fano e Pesaro che avrebbe quindi riconosciuto la macchina. Il ragazzo si sarebbe presentato nel luogo prefissato ma non c’era nessuno per lo scambio. Così si sarebbe messo a girare finchè non è stato incrociato dalla polizia. Spaventato perché «era la prima volta» che faceva una cosa del genere, ha detto di «aver perso la testa» e di essersi dato alla fuga impazzita, fino all’epilogo noto. La sua compagna, anche lei arrestata, difesa dagli avvocati Marco Defendini ed Eleonora Nocito, ha detto di non sapere nulla della droga e che i due dovevano andare in vacanza nel Riminese. Circostanza confermata dal 25enne che ha riferito di aver detto della droga alla compagna solo durante la fuga, di fronte alle insistenti domande della ragazza sul perchè stessero correndo in maniera così pericolosa. Il giudice ha convalidato gli arresti disponendo per entrambi i domiciliari con il braccialetto elettronico.