Pesaro, «Ho fatto ritrovare il Barocci
rubato», ma al convegno non è invitato

Pesaro, «Ho fatto ritrovare il Barocci rubato», ma al convegno non è invitato
di Luigi Benelli
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Domenica 7 Ottobre 2018, 07:15
PESARO - Senza invito. Peccato che sia stato lui ad aver fatto ritrovare un frammento di un dipinto di Barocci rubato a Urbino. È la storia di Giancarlo Ciaroni, antiquario che, nella primavera del 2017, ha visto in un’asta genovese la tela raffigurante il fanciullo Antonio, figlio di Benedetto di Bonaventura, facente parte del più ampio dipinto “Martirio di San Sebastiano” di Federico Barocci per la cattedrale di Urbino.
Era stato tagliato e rubato il 16 marzo 1982. Da allora nessuna notizia. Ma l’occhio vigile dell’antiquario, titolare della nota galleria d’arte “Altomani and Sons”, lo ha individuato subito dal catalogo dell’asta. Stimato appena 500-700 euro non aveva attribuzione certa. Da lì il sequestro e la cerimonia in cattedrale con il riposizionamento del dipinto. Una premessa doverosa per capire l’incidente diplomatico. Perché mercoledì 10 ottobre ad Ancona ci sarà il convegno “Beni culturali. Tutela e protezione tra presente e futuro” al Centro Pastorale Stella Maris. E nella locandina c’è proprio il frammento del Barocci ritrovato.
  
Tra i relatori Stefano Russo, vescovo delegato della Cem (Conferenza Episcopale Marchigiana) per i Beni Culturali, che parlerà su “Gli uffici diocesani per i beni culturali”; Giuseppe Cucco, incaricato della Cem per i beni culturali ecclesiastici che relazionerà su “Inventario e censimento chiese: lo stato dei lavori e la gestione dei depositi”. A seguire l’architetto Carlo Birrozzi, Soprintendente Sabap Marche, interverrà sul tema “Le comunità di patrimonio nelle aree terremotate” e altri.
Giancarlo Ciaroni sottolinea: «Quando ho segnalato il dipinto ho pensato idealmente di essere un cittadino che ha contribuito alla legalità. Un ritrovamento davvero importante, tanto che sono stato insignito di uno dei premi più importante per l’arte, il Premio Rotondi per i salvatori dell’arte. Dunque vedere la locandina di questo convegno con l’opera di Barocci ed essere dimenticato non fa piacere. Non tanto per me, ma per l’idea del cittadino che collabora con le forze dell’ordine, è vigile e aiuta gli investigatori. Un’opera che sarebbe volata anche all’estero visto che era persino corredata di permesso per l’esportazione». Ciaroni incalza: «Penso che il senso civico debba spingere un cittadino a essere un uomo dello Stato, ma queste iniziative anziché incentivare lo stimolo e creare esempi sminuiscono quanto accaduto. È come se lo Stato si appropriasse di un merito non suo».
L’antiquario ammette: «C’è amarezza e delusione. Non è il primo ritrovamento di quadri rubati che mi è capitato. In passato avevo contribuito al ritrovamento di una decorazione del coro ligneo di San Cassiano a Pesaro, un oggetto del 1475. Mi costò anche caro perché subii una sorta di vendetta e per un anno e mezzo ci furono controlli sulla mia attività». Eppure - conclude, convinto - «ho continuato a denunciare quando si trovano oggetti rubati, come successo col Barocci».
I rischi
Al convegno sulla legislazione in materia di beni culturali ecclesiastici interverrà il maggiore Carmela Grasso, comandante del Nucleo Carabinieri Tpc di Ancona mentre Francesca Pappagallo, coordinatore Irm-Accademia di Belle Arti di Macerata parlerà dei rischi di un restauro estemporaneo.
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