Pesaro, delitto Lulli: il perito racconta
in aula l'orrore dei colpi a Ismaele

Marjo Mema in tribunale
Marjo Mema in tribunale
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Giovedì 10 Novembre 2016, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:23
PESARO L’udienza che mette dei punti fermi. Ieri nuova fase del dibattimento del processo per l’omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne di Sant’Angelo in Vado ucciso il 19 luglio 2015. In aula gli imputati per concorso in omicidio Igli Meta e Marjo Mema. Il movente, la gelosia di Igli per il tradimento della sua ragazza, Ambera, con Ismaele. Ieri è toccato al consulente tecnico del pm Irene Lilliu, il medico legale Mauro Pesaresi, ripercorrere le fasi della morte di Ismaele. In aula sono state mostrate immagini raccapriccianti della salma di Lulli.

Pesaresi ha spiegato che le ferite mortali sono state la numero 5 e la numero 6, che potrebbero essere ricondotte a un unico colpo qualora ci fosse un punto di contatto in un incrocio trasversale. Tecnicismi a parte è emerso un dato chiaro. Lesioni che hanno reciso la carotide, la faringe e la trachea causando la morte di Ismaele per emorragia o asfissia. Ma il nodo era rivolto a capire come possa essere stato inferto il colpo. E Pesaresi ha parlato di una coltellata inferta da dietro la vittima, da sinistra a destra, dal basso verso l’alto con l’impugnatura del coltello “Reverse”. Ovvero impugnato al contrario, con la lama tenuta verso il petto dell’assassino.

Qui Pesaresi, incalzato dal pubblico ministero Lilliu, ha chiaramente fatto capire che sarebbe stato impossibile che l’assassino possa aver inferto il colpo da davanti. Andando quindi in contrasto l’ultima versione di Igli Meta, secondo la quale l’esecutore materiale dell’omicidio sarebbe stato Marjo, che dopo i primi colpi di Igli, avrebbe preso il coltello e finito la vittima. L’avvocato difensore di Igli, Salvatore Asole, ha però chiesto: «Come è possibile però che i vestiti di Meta siano imbrattati di sangue se al momento della coltellata decisiva era dietro e non davanti? E’ possibile che quelli che vengono definiti “spruzzi” siano rivolti all’indietro?». Da qui solo ipotesi, come il contatto con il corpo di Ismaele durante il trascinamento e dunque l’imbrattamento oppure la posizione della testa reclinata da poter raggiungere i vestiti di Igli. Per la difesa di Marjo Mema, gli avvocati Liana Lotti e Umberto Levi «le dichiarazioni di Igli sono incompatibili con il fatto che Marjo possa aver ucciso Ismaele. La versione del nostro assistito è credibile, anche in base ai riscontri del perito». Tanto che la difesa non ha presentato domande a Pesaresi. «Era una ricostruzione a favore del nostro cliente» ha detto Levi. Sono stati analizzati anche i sei colpi da punta sul torace, perché tra i capi di imputazione ci sono anche le sevizie inferte alla vittima.
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