Pap test addio, nuovo screening a Pesaro: all'Ast arriva l'Hpv, diagnosi più veloce e precisa

Pap test addio, nuovo screening a Pesaro: all'Ast arriva l'Hpv, diagnosi più veloce e precisa. Foto generica
Pap test addio, nuovo screening a Pesaro: all'Ast arriva l'Hpv, diagnosi più veloce e precisa. Foto generica
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Domenica 18 Giugno 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:26
PESARO Addio al Pap test, è in arrivo un nuovo screening femminile per prevenire il tumore al collo dell’utero che prende il via lunedì 26 giugno. Sono interessate le donne tra i 30 e i 64 anni che, anche in questo caso, riceveranno l’invito all’esame a domicilio. Si chiama Hpv test, viene eseguito ogni 5 anni se negativo ed è un’indagine molecolare per scovare il Dna del Papillomavirus umano nelle cellule della cervice uterina. Da ieri è cominciata l’installazione di un software aggiornato e il passaggio dei dati dal vecchio al nuovo programma, con temporanea sospensione del servizio e possibili disagi di cui l’Azienda sanitaria territoriale 1 si scusa con gli utenti. Dopodiché gli appuntamenti potranno essere fissati chiamando il Cup Marche per comunicare gli estremi dell’avviso.  


Come funziona


«Un passaggio decisivo - spiega il direttore generale dell’Ast Pesaro Urbino Nadia Storti – che permetterà di ottenere una diagnosi più precisa e veloce, riducendo i tempi di attesa per la prevenzione di una delle infezioni, quella da Papillomavirus umano (Hpv), che è la principale responsabile del tumore al collo dell’utero. Si stima infatti che oltre il 90% di queste neoplasie sia causato da tale patologia. L’Hpv test permette di rilevare la presenza del virus, condizione necessaria ma non sufficiente per la trasformazione neoplastica, quindi di individuare i soggetti a rischio in fase precoce, anche prima che le modificazioni cellulari siano rilevabili dal Pap test. Sappiamo quanto sia fondamentale per la salute della donna anticipare i tempi di cura del tumore».

Il nuovo test è rivolto alla «fascia dai 30 ai 64 anni – sottolinea Eugenio Carlotti, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ast Pesaro Urbino - ed è basato sulla ricerca del Papillomavirus nel materiale prelevato con una tecnica analoga a quella per il Pap test. Secondo la vecchia metodologia si esegue un’analisi morfologica microscopica delle cellule nella cervice uterina, mentre l’Hpv test permette un’indagine molecolare che rivela la presenza o assenza del Dna e, quindi, dell’Hpv nelle stesse cellule. L’esame può essere integrato dal Pap test che, nella popolazione sana, va effettuato ogni 3 anni. L’Hpv test è un esame di screening che si esegue a partire dai 30 anni. Se negativo si effettua ogni 5 anni. Il test dell’Hpv ha una sensibilità maggiore nell’individuazione di lesioni tumorali e consiste in un prelievo di cellule del collo dell’utero e successiva estrazione dalle stesse del Dna, permettendo l’individuazione del Papillomavirus e l’identificazione del genotipo virale. L’esame è molto breve, della durata di circa 5-10 minuti, e non è doloroso. Alcune pazienti possono provare un leggero fastidio con piccole perdite di sangue». 


La raccomandazione


In caso di positività, se viene rivelata un’alterazione cellulare, l’indagine andrà approfondita con l’esecuzione del Pap test e successiva colposcopia.  «Raccomandiamo a tutte le donne di aderire – suggerisce l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini -, si tratta di un nuovo percorso più accurato e con capacità di previsione decisamente maggiore perché basato sul Dna, in linea con il Piano regionale della prevenzione e le nuove Linee guida nazionali ed europee». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA