A Fosso Sejore i terreni Fox Petroli
L'ospedale e il rischio speculazione

Il rendering del progetto della società Inso per l'ospedale a Fosso Sejore
Il rendering del progetto della società Inso per l'ospedale a Fosso Sejore
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Domenica 23 Ottobre 2016, 15:31
PESARO - Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, che ha confermato la localizzazione dell’ospedale unico di Marche Nord a Fosso Sejore, domani invierà una lettera alle amministrazioni comunali di Pesaro e Fano per chiedere l’assenso a sottoscrivere un accordo di programma con l’impegno per l’approvazione delle necessarie varianti urbanistiche.

Ma ci sono forti resistenze politiche sia a Pesaro che a Fano, anche tra i banchi consiliari della maggioranza, ad accettare questa soluzione, ritenuta sia dai fautori che dagli oppositori dell’ospedale unico la peggiore tra quelle in discussione.

Il sito di Fosso Sejore, infatti, è l’unico di proprietà privata ed è collocato in una conca rurale, sottoposta a ogni sorta di vincolo, ancora in equilibrio con i valori paesaggistici e ambientali, fragile sul piano idrogeologico e sprovvista di adeguate strade.

Le perplessità sono suscitate anche dalla presenza tra i proprietari di uno dei principali gruppi industriali pesaresi, quello della Fox Petroli della famiglia Berloni, che attraverso la società Silver Fox possiede nella zona 50 ettari agricoli, sui quali la politica ha già cercato di indirizzare l’operazione immobiliare.

Al 2011 risale l’esame comparativo da parte della Provincia dei sei siti proposti dai sindaci di allora. Quello di Fosso Sejore si classificò al primo posto per un soffio davanti a Muraglia (66,43 punti contro 65,44, al terzo posto Chiaruccia con 64,55 punti) per effetto di una valutazione dell’accessibilità viaria fatta senza traffico, ignorando quindi i frequenti rallentamenti sulla statale (in particolare verso Fano), e dell’asserita possibilità di realizzare a Fosso Sejore una fermata ferroviaria.

Quello studio fa il paio con l’attuale algoritmo per Google maps della Regione, che seleziona Fosso Sejore per i tempi di percorrenza stradale perché considera solamente il 30% dei cittadini dell’entroterra (altrimenti primo sarebbe il sito di Chiaruccia).

Fu nell’estate del 2011, nelle more della decisione della Regione, che l’attuale governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, allora sindaco di Pesaro, convocò i presidenti delle Fondazioni bancarie di Pesaro e Fano per suggerire loro di acquistare i terreni dalla famiglia Berloni al fine di favorire la realizzazione dell’opera. Ma il gruppo industriale è proprietario dei terreni agricoli sul versante sbagliato di Fosso Sejore, quello di Fano, che nessuno aveva proposto e che è collinare, laddove le linee della Regione prescrivono per i nuovi ospedali aree per la maggior parte pianeggianti.

La trattativa con la famiglia Berloni, diventata di dominio pubblico, morì sul nascere perché per 20 ettari agricoli i Berloni chiesero 6 milioni di euro (300mila euro a ettaro), una cifra giudicata irricevibile dalle Fondazioni che ritenevano congruo un prezzo non più alto di un terzo.

L’assessore regionale alla sanità di allora, il pesarese Almerino Mezzolani (per quanto si fosse a sua volta sbilanciato per il lato fanese di Fosso Sejore), in un’intervista ammise che la procedura irrituale avrebbe potuto suscitare dall’esterno legittimi sospetti. Così la scelta della Regione cadde sul versante pesarese, prevalentemente pianeggiante, con una proprietà diffusa fra tradizionali famiglie di agricoltori.

Si disse però che tra le qualità del sito c’erano le sue potenzialità espansive e che sia il lato Pesaro che il lato Fano sarebbero stati fondamentali per la logistica e lo sviluppo delle strutture. Non a caso nello studio di prefattibilità approvato con la delibera della Regione 62 del 2012, ora tornata in auge, è scritto che in quell’area si potrà «fare città, offrendo ospitalità, facilità di accesso e funzionalità».

Per ora nei terreni dei Berloni, secondo lo studio di fattibilità elaborato nel 2014 dall'azienda Marche Nord, è prevista la nuova strada proveniente da Fenile, allargata nel tratto esistente da 4/5 metri a 9, per raccordare all’ospedale il traffico dell’interquartieri fanese e della futura bretella di Fano Sud.

L’ultimo tratto per l’accesso al sito si stacca dal tracciato esistente e attraversa i campi della Fox Petroli, che inevitabilmente si rivaluteranno. Infatti, lungo la strada tenderanno ad aggregarsi le attività di accoglienza, ricettività e ristoro che solitamente si sviluppano intorno a un ospedale grande (oltre 500 posti letto) e di eccellenza come quello che la Regione vuole costruire a Fosso Sejore.
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