Pesaro, in 500 marciano sul sito
​«Ospedale unico, no al progetto»

La manifestazione di Fosso Sejore
La manifestazione di Fosso Sejore
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Domenica 15 Maggio 2016, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 18:05

PESARO - Cinquecento in marcia per dire no al sito di Fosso Sejore per l'ospedale unico e al finanziamento con il project financing (o il leasing in costruendo) e per rivendicare la partecipazione dei territori e dei cittadini alle scelte sanitarie.
 

 


Era un arcobaleno politico, dalla destra alla sinistra, con le bandiere e i simboli dei partiti e delle associazioni, quello che è sfilato questa mattina attraverso i campi verdi di Fosso Sejore, sotto un sole che infine si è fatto largo tra i nembi e le gocce di pioggia della prima mattina.

Facendo tappa davanti alla casa destinata ad essere abbattuta, secondo il progetto preliminare del raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla società Inso, per fare posto a 1.574 pali di fondazione profondi 20 metri sui terreni sabbiosi e argillosi del sito, hanno preso la parola Fernanda Marotti del Forum per i beni comuni, Enzo Frulla di Legambiente, Massimo Pandolfi del Wwf, Federica Tesini di Italia Nostra e Claudio Orazi di Lupus in Fabula.

Fernanda Marotti ha rivendicato trasparenza sui dati della riforma sanitaria e dei progetti in discussione e partecipazione alle scelte in una provincia in cui i posti letto già inferiori al limite stabilito dal decreto Balduzzi sono stati ulteriormente abbattuti della giunta regionale Ceriscioli con la chiusura degli ospedali delle zone interne. Marotti ha chiesto con forza unità nella battaglia dei territori e dei cittadini sulla sanità, rivendicando il merito di aver visto sfilare insieme a Fosso Sejore favorevoli e contrari all'ospedale unico, uniti dal comune obiettivo di scelte condivise nell'interesse di una sanità pubblica.

Erano presenti alcuni sindaci della provincia, in particolare quelli di Piobbico Mochi, Sassocorvaro Grossi e Montefelcino Marchetti, il vicesindaco di Montecopiolo Marchini e l'assessore di Cantiano Matteacci anche se mancavano proprio quelli di Pesaro e Fano. Della città capoluogo hanno preso parte alla manifestazione esponenti politici dell'opposizione come Alessandro Bettini di Forza Italia, Edda Bassi e Federico Alessandrini del Movimento 5 Stelle, Roberta Crescentini e Giovanni Dallasta di Siamo Pesaro e Andrea Zucchi di Sinistra italiana.

Sul fronte fanese oltre all'opposizione (Marta Ruggeri del Movimento 5 stelle, Marta Costantini e Thomas Olivieri di Possibile, Carlo De Marchi, Luciano Benini e Paolo Tamburini di Bene Comune, Andrea Montalbini e Stefano Pollegioni di Fratelli d'Italia, che hanno affiancato il segretario provinciale Antonio Baldelli, arrivato da Pergola, e il coordinatore pesarese Nicola Baiocchi) c'era anche una significativa rappresentanza della maggioranza di centrosinistra, in particolare l'assessore alla legalità e all'ambiente Samuele Mascarin e le consigliere comunali Carla Luzi di Sinistra unita e Laura Serra e Barbara Brunori della lista del sindaco Noi Città.

Inoltre, erano presenti il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri del M5S e l'eurodeputata Lara Comi di Forza Italia, presente a Fano per la presentazione di un libro, che ha elogiato lo spirito trasversale della manifestazione.

Enzo Frulla ha protestato contro lo scempio ambientale che si compirebbe con l'edificazione dell'ospedale unico nel sito al confine tra Pesaro e Fano, sottoposto a una serie di vincoli paesaggistici, idrogeologici, ecologici e infrastrutturali. Massimo Pandolfi e Federica Tesini hanno messo in evidenza le criticità del progetto per l'impatto su una zona rurale fragile sul piano idrogeologico e servita da una viabilità già ora carente per la vocazione turistica dell'area.

Claudio Orazi ha stigmatizzato la mancanza di trasparenza e il silenzio della Regione su un progetto di ospedale unico tenuto riservato e noto solo per le notizie pubblicate dalla stampa, al quale il presidente Ceriscioli entro la metà di giugno potrebbe riconoscere il pubblico interesse, mettendolo a base di un bando di gara.

La manifestazione, vissuta in un clima di forte impegno politico e civile, per gli organizzatori non è un punto di arrivo ma una ripartenza del movimento di partecipazione politica e di cittadinanza attiva che attraversa con varie istanze l'intera provincia sul tema della riforma sanitaria.

 

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