Pesaro, Vis in lacrime per Mina
Addio alla storica fedelissima

Tifosi della Vis Pesaro
Tifosi della Vis Pesaro
di Gianluca Murgia
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Martedì 24 Ottobre 2017, 17:09
PESARO L’ultima partita l’ha vista dal balcone di casa, in via Simoncelli, la strada che si affaccia sullo stadio quasi fosse un’ideale prolungamento del salotto. Era lo scorso 10 settembre, prima di campionato al Benelli, Vis-L’Aquila. Troppo forte l’amore per la maglia biancorossa, più forte di quella maledetta malattia incurabile che domenica, pochi minuti dopo il fischio finale di Vis-Vastese, ha fatto scendere un velo nero sul biancorosso del Benelli: Giacomina Toni, per tutti Mina, storica tifosa vissina, è morta all’età di 81 anni. Aveva fatto l’abbonamento anche quest’anno: non è riuscita a utilizzarlo, si è spenta in due mesi. Lascia una figlia e il marito, Carlo Calli, anche lui legatissimo alla Vis. Il cielo è biancorosso sopra Pesaro: la scomparsa di Mina è avvenuta a poche ore dal tragico decesso di un altro tifosissimo, Matteo Spadoni, di soli 45 anni.

Mina, insieme ad Anna Nicolini, moglie dell’attuale co-presidente della Vis Marco Ferri, aveva fondato nel 1986 il primo club di tifose biancorosse: Le Fedelissime. «Alberto Ghiandoni ci legava lo striscione sulla rete, eravamo una ventina, sempre sedute nello stesso posto: la tribuna laterale verso i tifosi ospiti» ricorda Anna. Di quel formidabile gruppo di pasionarie sono rimaste «mia madre di 85 anni, mia sorella, Teresa e io». La sua poltroncina, quella da cui si alzava regolarmente per urlare all’arbitro, è rimasta vuota. Durante la partita era una specie di segnale: «Oh, si è alzata anche la Mina...». Faceva la casalinga e amava definirsi come la mamma di tutti i giocatori vissini. «I più amati? Nappi e Cangini - ricorda Anna Nicolini, che ieri è andata a portare la sciarpa biancorossa alla camera mortuaria - Io, con mio marito, le prime partite le ho viste alla fine degli anni ‘70 nel Prato. Poi, una domenica, pioveva tantissimo e decidemmo di andare in tribuna. Quel giorno conobbi quella donna che urlava con tutto il fiato che aveva in gola. Era Mina. Mi ci affezionai subito». 

Tante partite, tante trasferte. Compresa quella, storica, di Arezzo. «Lei si alzava in piedi e urlava all’arbitro - racconta Anna Nicolini -. A volte, però, gli chiedeva anche scusa. Ai giocatori, perfino quelli che andavano male, non li rimproverava mai. Li sentiva come figli. Anzi, guai a chi glieli toccava in tribuna. Quindici giorni fa, quando abbiamo saputo che stava così male, volevo andarla a trovare... La figlia non ha voluto, Mina non era più in condizione di ricevere persone. Mi riferì solo le sue ultime parole: ci salutava e ringraziava mio marito per quello che sta facendo per la Vis Pesaro». Il funerale si terrà domani, alle 10, a San Carlo. Stasera ci sarà il santo rosario. La Vis Pesaro sarà presente con una delegazione. 
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