La fusione Urbino e Sassocorvaro-Auditore? No, anzi nì: ecco che cosa si prospetta

La fusione Urbino e Sassocorvaro-Auditore? No, anzi nì: ecco che cosa si prospetta
La fusione Urbino e Sassocorvaro-Auditore? No, anzi nì: ecco che cosa si prospetta
di Vèronique Angeletti
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Lunedì 3 Aprile 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 16:55
 SASSOCORVARO AUDITORE Esiste un destino storico comune ma per tante ragioni è un’idea ancora tutta da costruire e da declinare al futuro. Sull’ipotesi di una fusione tra i Comuni di Urbino e Sassocorvaro Auditore, il sindaco Daniele Grossi non lascia spazio all’interpretazione. Risponde a chiare lettere a Urbino, tramite il Corriere Adriatico, dicendo che «sono ragionamenti ad alta voce e strategie future» e scandisce che la fusione diventerebbe un tema di attualità «soltanto dopo aver condiviso l’idea con l’intero consiglio comunale e quindi con tutta la cittadinanza».  


«Serve condivisione»


Tuttavia, il sindaco Grossi insiste per sottolineare che la proposta non va scartata. Anzi, suggerisce un percorso fatto di servizi ma che lasci il tempo alla fusione Sassocorvaro-Auditore di perfezionarsi del tutto. «Intanto - dichiara - confermo che siamo contenti, anzi onorati che il Comune di Urbino parli di una possibile fusione». Evidenzia che la fusione consentirebbe di fare del suo comprensorio, un capoluogo di provincia, di unirsi ad un Comune patrimonio Unesco, sede di una prestigiosa università, e poi, di dare concretezza ad un’identità che si chiama Montefeltro, che unisce l’antico Ducato di Urbino con la Rocca Ubaldinesca, e crea un forte brand culturale nell’economia del turismo. «Un’unione - osserva - che oltre tutto si inscrive proprio nello spirito con il quale Sassocorvaro e Auditore si sono fusi». Ricorda che l’iter era iniziato con una lettera che invitava tutti i Comuni a valutare di partecipare all’aggregazione. «Perché - entra nel merito – rimane lo strumento ideale per contrastare lo spopolamento; perché ragionare ognuno per il proprio campanile non porta servizi ai territori; perché unirsi consente di accedere ad altre risorse finanziarie; perché nonostante la fusione non abbiamo ancora quella massa critica che fa la differenza». 


«Si cominci con i servizi»


Ragioni che dimostrano l’esistenza di profondi legami tra le comunità ma, secondo il sindaco, in questa fase, ancora non convenienti. «La storia ci ha insegnato – chiarisce - che possiamo stare insieme, che esistono delle strategie da mettere in atto e delle opportunità da cogliere ma non è assolutamente il momento giusto».

Dopotutto, l’agenda della fusione tra Sassocorvaro e Auditore, ha subito lo stop della pandemia, e adesso sta diventando operativa. «Non possiamo e non vogliamo - incalza - rimettere in discussione tutte le strategie che stiamo per attivare con il supporto dei contributi a cui la nostra comunità ha diritto per i prossimi sei anni». 


Il ruolo della città ducale


In sintesi, l’idea della fusione con Urbino piace ed è assolutamente da valutare ma in un secondo momento. «Dobbiamo concentrarci su noi stessi – avverte – ma ciò non impedisce di ragionare insieme per potenziare i servizi». Grossi riconosce ad Urbino un ruolo centrale e decisivo nei servizi. «Il sindaco Gambini – chiarisce - è un sindaco che ha aperto Urbino al territorio, è stato così con tutte le iniziative, lo ha dimostrato quando ha lottato al fianco di Sassocorvaro nella difesa dell’ospedale e dei servizi sanitari. Urbino - conclude - si sta riappropriando del suo ruolo centrale nell’entroterra ma ciò comporta delle modifiche negli equilibri nelle valli del Foglia e del Metauro di cui dobbiamo discutere tutti insieme». 
 

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