Gabicce, riconosce in spiaggia l'uomo
che l'ha rapinato e lo fa arrestare

Gabicce, riconosce in spiaggia l'uomo che l'ha rapinato e lo fa arrestare
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Giovedì 4 Agosto 2016, 11:23
GABICCE - Con la banale scusa di chiedere informazioni, un giovane magrebino si è avventato su un turista svizzero riuscendo a strappargli la catenina d’ oro, lasciandolo sotto choc e con ecchimosi al collo per cinque giorni di prognosi.
E’ successo a Gabicce, nella zona mare, dopo le 21. I carabinieri di Gabicce hanno fermato e arrestato un magrebino 26enne arrivato da pochi giorni a Gabicce da Reggio Emilia. L’accusa è di furto aggravato con strappo e lesioni. Il turista svizzero, ma che parla bene italiano, cliente abituale del litorale gabiccese, è stato avvicinato all’uscita dell’albergo dal magrebino che con tono pacato ha chiesto dove si trovasse la discoteca più vicina. Al momento di fornire le indicazioni, il giovane gli si è buttato al collo, facendo presa sulle spalle e colpendolo con dei piccoli calci alle ginocchia. «Conosci questo gioco?» ha detto al turista. Frastornato lo svizzero, è riuscito a divincolarsi, è salito in hotel allertando la reception. Poi, si è infilato una mano in tasca per controllare se avesse ancora il portafogli e i documenti ma solo l’indomani mattina si è accorto di non avere più al collo la catenina del valore di mille euro. Il turista ha così presentato denuncia ai carabinieri, descrivendo la modalità e il giovane. Caso vuole che uscito dall’hotel, passando per il lungomare, lo svizzero abbia notato in spiaggia proprio il magrebino, riconoscendolo e allertando i carabinieri. I militari di Gabicce hanno mostrato al turista, che nel frattempo si era recato al pronto soccorso, un fascicolo fotografico che ritraeva in spiaggia e lungo le vie della zona mare, un gruppo di magrebini, fra cui c’era proprio il responsabile del furto. Il giovane e il suo gruppetto erano già noti ai militari da settimane per episodi simili. Il ladro è stato identificato e fermato sull’arenile: ieri, la convalida dell’arresto. Il magrebino è stato poi rimesso in libertà con il divieto di dimora nelle province di Pesaro e di Rimini.
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