All'Ambito sociale assegnati dalla Regione 640mila euro: fondi per accudire 186 anziani

Gli assegni di cura sono rivolti agli anziani non autosufficienti assistiti a casa
Gli assegni di cura sono rivolti agli anziani non autosufficienti assistiti a casa
di Osvaldo Scatassi
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Giovedì 15 Aprile 2021, 12:07

FANO - Approvata la graduatoria riguardante gli assegni di cura per 186 anziani non autosufficienti che vivono nei nove Comuni dell’ambito sociale 6. A Fano sono 91 (erano 70 l’anno precedente) i beneficiari del sostegno economico per l’assistenza in casa invece che in struttura: usufruiscono di uno specifico fondo della Regione, che può contare su maggiori risorse rispetto all’anno precedente.

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La disponibilità aggiuntiva «permette di soddisfare 28 domande in più rispetto all’anno precedente», spiega una nota diffusa ieri dall’Ambito territoriale sociale. In totale saranno erogati quasi 448.000 euro, erano circa 381.000 nel 2020 per 158 assegni di cura.

«Grazie alle maggiori risorse assegnateci dalla Regione rispetto all’anno scorso – ribadisce Dimitri Tinti, assessore comunale a Fano e presidente dell’Ats 6 – riusciremo a dare sollievo a un numero più alto di famiglie. Nei prossimi giorni gli uffici del servizio sociale associato provvederanno ad avviare le procedure per la verifica dell’idoneità assistenziale attraverso la modalità a distanza, visto il perdurare della crisi Covid. I contatti saranno telefonici, oppure si tratterà di colloqui in ufficio con il cosiddetto caregiver, la persona che si occupa dell’anziano. La visita domiciliare è prevista soltanto in casi particolari. Una volta redatti i piani assistenziali individualizzati e i patti assistenziali, sarà liquidato l’assegno di cura pari a 200 euro mensili, erogato con cadenza bimestrale per tutto l’anno».

Le risorse regionali assegnate all’Ambito sociale per gli anziani non autosufficienti ammontano in totale a quasi 640.000 euro. In base agli indirizzi approvati dalla Regione, il comitato dei sindaci ha deciso di ripartire il 30 per cento della somma (pari a circa 192.000 euro) agli interventi di assistenza domiciliare Sad, mentre il restante 70 per cento, pari appunto a quasi 448.000 euro, è invece destinato agli assegni di cura.

«Si tratta di un aiuto concreto – ha concluso Tinti – sia per gli anziani più fragili sia per le loro famiglie, alle quali è garantito un sostegno economico per l’assistenza, favorendo così la permanenza della persona non autosufficiente nel contesto degli affetti familiari. Entro breve termine sarà avviata l’apposita procedura di gara per affidare in tutto l’Ambito sociale 6 la gestione unitaria del servizio Sad, riguardante anche gli anziani non autosufficienti. Entrambe le misure sono rilevanti, perché offrono la testimonianza tangibile di come l’Ambito sociale consideri una priorità inderogabile la cura delle persone più fragili e l’attenzione nei loro confronti».

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