Ex zuccherificio di Fano, protestano i residenti: «Nessun rispetto, noi delusi e indignati»

Ex zuccherificio di Fano, protestano i residenti: «Nessun rispetto, noi delusi e indignati». Nella foto i manifestanti nella sala del consiglio comunale
Ex zuccherificio di Fano, protestano i residenti: «Nessun rispetto, noi delusi e indignati». Nella foto i manifestanti nella sala del consiglio comunale
di Lorenzo Furlani
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Lunedì 22 Aprile 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 17:25

FANO «Siamo i 4 gatti di via Del Ponte, quelle persone che si battono per un diritto fondamentale, quello alla salute, riconosciuto a tutti gli altri residenti di questa città. Siamo molto delusi ed indignati per la mancanza di rispetto e sensibilità dimostrata nei nostri confronti». Inizia così la lettera del comitato dei residenti dell’area ex zuccherificio: è la reazione alle dinamiche politiche che hanno portato al respingimento delle osservazioni contro il polo logistico alimentare e, nella notte tra venerdì e sabato, all’adozione definitiva del nuovo piano regolatore generale.

 
Il filo rosso delle critiche

La destinazione urbanistica dell’area occupata dagli scheletri in degrado dei capannoni è stata il filo rosso che ha legato le critiche delle opposizioni e di parti significative della maggioranza di centrosinistra alla pianificazione dello sviluppo di Fano.

Una vicenda paradigmatica delle opportunità a cui l’amministrazione Seri ha rinunciato: la pianificazione condivisa di un’area dismessa strategica, la sostenibilità ambientale della progettazione urbana in continuità con l’area verde del Metauro, la tutela specifica nella zona dei valori della città delle bambine e dei bambini secondo il progetto diventato un modello nel mondo.

Una rappresentanza dei cittadini ha presenziato per giorni al dibattito in consiglio comunale. «Vogliamo esprimere la nostra indignazione per tutto ciò a cui abbiamo assistito - afferma la portavoce Maddalena Filippetti -. Innanzitutto per il metodo scelto dalla giunta per votare e cioè sulle controdeduzioni e non sulle osservazioni presentate da noi cittadini. Metodo messo in discussione da maggioranza e opposizioni, tanto da dover scrivere alla Prefettura per avere un parere. Nonostante ciò la maggioranza ha deciso di procedere comunque».

La critica a Marchegiani

La prima critica è per il consigliere Marchegiani dei progressisti. «Aveva promesso a due di noi il voto favorevole alle nostre osservazioni poi si è astenuto dichiarando che non si può votare contro la proposta dell'ufficio tecnico altrimenti si rischiano le proprie proprietà. Ma diversi altri lo hanno fatto». Non sono piaciute ai residenti anche le scelte di altri consiglieri. «Lucioli (Pd), che era dalla nostra parte, non è più venuto in consiglio dopo una riunione tesa della maggioranza. Ilari (Lega) al momento di votare è uscito per ragioni di opportunità (è dipendente di Giancarlo Paci, l'industriale proprietario dell'area che vuole il polo logistico, ndr) ma un consigliere di maggioranza non lo ha fatto, votando di fatto per il suo datore di lavoro». L’altro dipendente (Serfilippi, Lega) ha votato le prime osservazioni a favore dei residenti e alle successive è uscito.

Contestati sindaco e Fanesi

Quindi la giunta. «Il sindaco Seri, maggiore garante della salute pubblica, artefice dell'emendamento al Prg che ha buttato via 10 anni di progettazione per l’area ex zuccherificio condivisa da noi cittadini, togliendo un divieto che tutela la salute pubblica, come era stato indicato e richiesto da Asur, è rimasto silente tutto il tempo».

«Il vicesindaco Fanesi non ha saputo cosa rispondere alle domande di un consiglieri 5 Stelle e al quesito preciso su quanti Tir passeranno nelle vie di Fano ha sostenuto forse 50, forse 100 come gli hanno detto in base a situazioni analoghe. Altri hanno saputo non meno di 150. Della serie giochiamo alla tombola. Fanesi ha ammesso che non esistono studi sulla viabilità, né un progetto di fattibilità e sull'impatto ambientale. E i consiglieri hanno approvato la proposta di togliere il divieto di insediamento di industrie insalubri di seconda classe senza questa documentazione».

Le industrie insalubri

Secondo il comitato non è stato compreso che l’aspetto sensibile «non era il polo logistico, bensì l'eliminazione del divieto per le industrie insalubri di seconda classe in tutta la zona, compresa quella dove c’è l’industria insalubre già attiva dal 2016 (la torrefazione del caffè, ndr), di fatto sanando le anomalie della sua autorizzazione».

Divieto raccomandato dall’Asur 15 anni fa. «La scuola primaria Decio Raggi - segnala la portavoce -, sarà circondata non da una bensì da due industrie insalubri. E poi tolto il divieto tutte le industrie insalubri di seconda classe potranno trovarvi ubicazione». Accanto alla scuola si potranno insediare anche le aziende insalubri di prima classe. «Tutto questo è paradossale», protesta il comitato.

«Bravi Giacomoni, Mazzanti e Tarsi»

Infine i ringraziamenti dei cosiddetti “4 gatti”, secondo la definizione data ai manifestanti in una riunione di maggioranza. «In primis alla consigliera di maggioranza Agnese Giacomoni che mettendosi contro tutto e tutti, assieme a pochi altri, ha capito la serietà e la gravità dell'argomento ed esponendosi in tutto a nostra tutela ci ha aiutati e ci ha dato voce andando contro il proprio partito (il Pd)». Poi «il consigliere Tommaso Mazzanti dei 5 Stelle per aver sposato per primo la battaglia e la consigliera Lucia Tarsi di Fratelli d’Italia che si è aggiunta sul finale e tutti i consiglieri che hanno votato le nostre osservazioni».


 

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