Fano, 12enne spinta da un coetaneo
finisce all'ospedale. Violenza sul bus

Scuola Padalino
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Mercoledì 11 Maggio 2016, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 12:00
FANO - E' stata spintonata e gettata contro un armadio da un compagno di classe, riportando ferite che l'hanno costretta a due giorni di ricovero in ospedale. Una bambina di 12 anni frequentante il secondo anno dell'istituto comprensivo Padalino è stata vittima della spinta del coetaneo circa un mese fa durante il cambio dell'ora. La piccola dopo il breve ricovero ospedaliero in osservazione ora sta meglio, ma non ha ancora superato il trauma psicologico che l'episodio le ha arrecato.  La famiglia ha sporto denuncia alle forze dell’ordine; la segnalazione sarebbe comunque partita perché in questi casi è obbligatorio per il personale ospedaliero allertare la polizia giudiziaria.  A smorzare il clima di tensione creatosi dopo l'episodio è il dirigente scolastico Pierluigi Addarii: «Si è trattato di una cosa normale che succede in classe, può capitare infatti che qualcuno inavvertitamente si spinga e poi cada a terra, ma non possiamo parlare di episodi di bullismo».  In realtà quanto accaduto all'interno della classe tra compagni non è un caso isolato. Un altro fatto simile si era verificato lo scorso 4 febbraio sullo scuolabus diretto a Caminate. Quello che poteva essere un normale bisticcio tra ragazzini è degenerato in un’aggressione nei confronti di un fanese di 11 anni. Un alunno, di due anni più grande, dopo un diverbio è passato alle mani sull'autobus dell’Ami che dopo la scuola li riportava entrambi a casa a Caminate. Il più grande, di origine extracomunitaria, avrebbe preso per il bavero del giubbotto e spintonato il compagno, facendolo cadere e provocandogli un dolore lombare per il quale l’undicenne è stato sottoposto alle cure del pronto soccorso. I sanitari hanno svolto degli accertamenti e gli hanno assegnato una prognosi di cinque giorni.  Il conducente dello scuolabus non si sarebbe accorto di nulla, ma sarebbe stata proprio la vittima a riferire l'accaduto, osservato da tutti i compagni. Una volta arrivati a destinazione, è stato l’autista ad avvisare la madre dell'undicenne che attendeva alla fermata, la quale poi ha presentato una denuncia ai carabinieri che ha dato origine a un’informativa alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minori. In entrambi i casi comunque i due responsabili delle violenze non sono perseguibili penalmente perché non hanno ancora compiuto 14 anni. A ricostruire il fatto sono stati i carabinieri di Fano, che hanno registrato come le angherie andassero avanti da un po' di tempo, poiché la madre della vittima avrebbe commentato rivolta all’aggressore: "Ah, sei tu, sei sempre tu".  Verso il fenomeno c'è grande attenzione da parte di insegnanti ed esperti, dal momento che l'arrivo di Internet ha esposto i giovani sempre a maggiori rischi ed anche le scuole sono in prima fila per prevenire eventuali casi di questo tipo. «Stiamo portando avanti sia iniziative sull'uso dei social network - prosegue il preside Addarii - che attività per insegnare a gestire le dinamiche familiari e di classe, oltre ad avere uno sportello interno pedagogico».
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