La Guardia medica chiude anche a Pesaro per festivi e prefestivi: «Per l'emergenza chiamate il 112»

La sede di viale Vittoria 189 della Guardia medica di Pesaro
La sede di viale Vittoria 189 della Guardia medica di Pesaro
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 15:57

PESARO - Niente servizio di Guardia medica nei giorni festivi e prefestivi di questo periodo natalizio alla sede di Pesaro in viale della Vittoria. Per la prima volta e dopo l’accorpamento della sedi di Montecchio e Gabicce Mare, la postazione cittadina per la continuità assistenziale subisce ancora un drastico ridimensionamento e proprio nei giorni delle feste. Il servizio che fino al novembre scorso era garantito a rotazione da sei medici specializzandi o di medicina generale, ora vede una disponibilità di soli tre medici, che non consente di coprire in alcune giornate il turno diurno e notturno.

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Il servizio di continuità assistenziale è al collasso e si annuncia una straordinaria pressione nel periodo festivo sul Pronto soccorso di Pesaro già in emergenza, dove inevitabilmente finiranno tanti pazienti di codice bianco e verde.

Il protocollo del Distretto sanitario
Nel documento a firma della direttrice del Distretto sanitario di Pesaro, Elisabetta Esposto si evidenzia una gravissima carenza di medici. Paola Lodolini responsabile del sindacato Fimmg Marche e Alessandro Betonica, medico guardista e referente locale Fimmg, parlano di “muro contro muro” con la Regione. E anche per gennaio la situazione della continuità non vedrà un sostanziale cambiamento. Il calendario impietoso Alla vigilia di Natale alla sede di viale della Vittoria, non ci sarà nessun medico per il turno diurno dalle 8 alle 20 e per quello notturno dalle 20 alle 8. Il giorno di Natale e Santo Stefano, turno scoperto in orario diurno, mentre a Capodanno manca il medico su entrambi i turni da garantire. Gli ultimi weekend sono rimasti scoperti.

«Si partiva da una base di 31 medici guardisti in una situazione normale – fa osservare il dottor Betonica – e invece a conti fatti complessivamente non si raggiungono i cinque medici che servirebbero a coprire i turni». Cosa fare allora con la sede di Pesaro chiusa in caso di necessità, soprattutto la notte, quando “l’ultima spiaggia” rimane il Pronto soccorso?

«In via straordinaria ed emergenziale – scrive nel protocollo operativo la dottoressa Esposto – per i turni in cui la postazione di Pesaro città non è coperta da nessun medico, sul numero di telefono fisso della sede di Guardia, sarà attivata la voce automatica che indirizzerà il paziente-utente alla postazione di continuità di Urbino (0721-301927) oppure alla postazione di Fano (0721-1932261). Si attiverà quindi un meccanismo di consulenza telefonica ma per quei sintomi o patologie ritenute urgenti e indifferibili il paziente deve comporre il 112 per la chiamata alla centrale operativa in emergenza. Sarà compito del medico di continuità di Urbino o Fano valutare se garantire un consulto telefonico, invitare l’utente se non impossibilitato, a raggiungere l’ambulatorio oppure attivare la chiamata di emergenza al 112».

Un grave disservizio
Un grave disservizio che coinvolge in modo trasversale medici e cittadini da Pesaro a Montecchio fino al confine con la Romagna. «Anche nel caso sia in servizio un solo medico su Pesaro questi difficilmente si sposterà a Montecchio per una visita e figuriamoci il medico che garantisce la copertura da Urbino – entra nel merito il dottor Betonica – è notizia di pochi giorni fa che uno dei due medici in turno diurno alla postazione di continuità assistenziale di Urbino, si è trovato a dover rispondere a 80-90 telefonate in più in arrivo, fornendo praticamente solo una consulenza telefonica ai pazienti, e con chiamata deviata automaticamente anche per chi aveva necessità del medico guardista da Pesaro o da Gabicce».

«Nessun medico verrà da fuori città»
«Da quello che risulta, nessun medico da Urbino - sottolinea Alessandro Betonica - si sposta per una visita fino a Vallefoglia e tanto meno a Pesaro. Proprio le sedi di Pesaro e Montecchio vivono il disagio maggiore mentre invece i cittadini di Gabicce Mare agganciano il servizio più vicino a Cattolica o Riccione. Va sa sé che non solo il supporto del medico di continuità diventa sempre più telefonico ma proprio i cittadini pesaresi finiranno per rivolgersi come già accade al Pronto soccorso, incrementando notevolmente gli accessi anche per patologie minori o diverse del Covid. A lungo andare il rischio è che le persone più lontane o impossibilitate a recarsi in Pronto soccorso finiscano per isolarsi e rimanere senza alcun tipo di assistenza».

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