PESARO - Sarebbero dovute rientrare a Pesaro martedì scorso due giovani amiche in vacanza a Corfù ma ancora ieri erano bloccate sull’isola greca. Il tampone di rientro ha dato esito positivo: Covid. Ed è scattata la procedura sanitaria standard con 10 giorni di isolamento. «Ma ci hanno lasciate senza assistenza - raccontano le ragazze - non sabbiamo come fare, chiediamo aiuto».
Effetto vaccini: giù l'età media dei positivi al Covid e meno di uno su cento finisce in ospedale
Sulle cronache sono giorni che rimbalzano le variabili di disavventure simili: studenti bloccati a Malta, altri sempre in Grecia, vicissitudini comunque con un denominatore comune, qualcuno che nel gruppo di amici si scopre colpito dal Coronavirus.
Il racconto
«Siamo arrivate con l’aereo da Bologna - spiega la 17enne - abbiamo prenotato tutto online, volo e residence. Prima di partire abbiamo fatto il tampone, ed è stato per entrambe negativo. Quindi siamo sbarcate molto tranquille ed è andato tutto bene: le solite cose che si fanno in vacanza al mare». Sole, spiaggia, bagni, risate. I guai cominciano a inizio settimana quando è fissato il tampone di rientro. Ed è una doccia ghiacciata. «Siamo risultate positive - continua ancora - uno choc. Non ce l’aspettavamo. Non abbiamo sintomi, stiamo abbastanza bene e onestamente non sappiamo neanche come abbiamo contratto il virus, siamo state sempre molto accorte. Non sappiamo neanche se siamo risultate positive alla variante Delta o meno, a dire il vero l’esito del test era abbastanza incerto». Ma tanto è bastato per far scattare la profilassi sanitaria con l’isolamento obbligato per 10 giorni e la quarantena da trascorrere sull’isola.
I nodi
«I problemi - puntualizza - si sono materializzati subito, perchè l’appartamento l’avevamo affittato per una settimana, qui è alta stagione e ci sono altre prenotazioni dopo di noi. Per il momento abbiamo continuato ad alloggiare nel residence perchè i gestori hanno capito la situazione e ci stanno venendo incontro, ma è una loro gentilezza, non sappiamo fino a quando potremmo restare in camera dato che stanno arrivando altri turisti e non c’è disponibilità di stanze. Il nodo è che ci hanno lasciate sole, non abbiamo nessuna assistenza o aiuto pratico da parte delle autorità».
I tentativi
«Ci siamo rivolte al Consolato e all’Ambasciata italiana - spiega la ragazza elencando le teppe - ma ci hanno fornito solo risposte generiche, senza alcuna certezza. Telefonate senza conclusione. Abbiamo provato anche a contattare le autorità sanitarie greche ma ci hanno detto che i Covid hotel preposti per i turisti sono tutti pieni e non hanno posto. Siamo preoccupate, così come sono preoccupati i nostri famigliari con cui stiamo sempre in contatto e che a loro volta si stanno impegnando dall’Italia. Era una vacanza che attendevamo da tanto e ora siamo precipitate in tunnel. E’ un incubo da cui chiediamo solo di uscire. E sa qual è la beffa? Che giusto domani (oggi per chi legge) avevo in programma la seconda dose di vaccino».