Studentesse positive bloccate nel residence a Corfù: «Covid hotel pieni, abbiamo bisogno di assistenza»

Studentesse positive bloccate a Corfù: «Covid hotel pieni, abbiamo bisogno di assistenza»
Studentesse positive bloccate a Corfù: «Covid hotel pieni, abbiamo bisogno di assistenza»
di Simonetta Marfoglia
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Venerdì 16 Luglio 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 09:51

PESARO - Sarebbero dovute rientrare a Pesaro martedì scorso due giovani amiche in vacanza a Corfù ma ancora ieri erano bloccate sull’isola greca. Il tampone di rientro ha dato esito positivo: Covid. Ed è scattata la procedura sanitaria standard con 10 giorni di isolamento. «Ma ci hanno lasciate senza assistenza - raccontano le ragazze - non sabbiamo come fare, chiediamo aiuto».

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Sulle cronache sono giorni che rimbalzano le variabili di disavventure simili: studenti bloccati a Malta, altri sempre in Grecia, vicissitudini comunque con un denominatore comune, qualcuno che nel gruppo di amici si scopre colpito dal Coronavirus.

Un canovaccio che si è ripetuto anche per le due studentesse, di 17 e 18 anni, che una settimana fa sono partite per la classica vacanza in Grecia, meta transgenerazionale del fine scuola, ospiti di un complesso dove alloggiano decine di altri coetanei provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Il racconto

«Siamo arrivate con l’aereo da Bologna - spiega la 17enne - abbiamo prenotato tutto online, volo e residence. Prima di partire abbiamo fatto il tampone, ed è stato per entrambe negativo. Quindi siamo sbarcate molto tranquille ed è andato tutto bene: le solite cose che si fanno in vacanza al mare». Sole, spiaggia, bagni, risate. I guai cominciano a inizio settimana quando è fissato il tampone di rientro. Ed è una doccia ghiacciata. «Siamo risultate positive - continua ancora - uno choc. Non ce l’aspettavamo. Non abbiamo sintomi, stiamo abbastanza bene e onestamente non sappiamo neanche come abbiamo contratto il virus, siamo state sempre molto accorte. Non sappiamo neanche se siamo risultate positive alla variante Delta o meno, a dire il vero l’esito del test era abbastanza incerto». Ma tanto è bastato per far scattare la profilassi sanitaria con l’isolamento obbligato per 10 giorni e la quarantena da trascorrere sull’isola.

I nodi

«I problemi - puntualizza - si sono materializzati subito, perchè l’appartamento l’avevamo affittato per una settimana, qui è alta stagione e ci sono altre prenotazioni dopo di noi. Per il momento abbiamo continuato ad alloggiare nel residence perchè i gestori hanno capito la situazione e ci stanno venendo incontro, ma è una loro gentilezza, non sappiamo fino a quando potremmo restare in camera dato che stanno arrivando altri turisti e non c’è disponibilità di stanze. Il nodo è che ci hanno lasciate sole, non abbiamo nessuna assistenza o aiuto pratico da parte delle autorità».

I tentativi

«Ci siamo rivolte al Consolato e all’Ambasciata italiana - spiega la ragazza elencando le teppe - ma ci hanno fornito solo risposte generiche, senza alcuna certezza. Telefonate senza conclusione. Abbiamo provato anche a contattare le autorità sanitarie greche ma ci hanno detto che i Covid hotel preposti per i turisti sono tutti pieni e non hanno posto. Siamo preoccupate, così come sono preoccupati i nostri famigliari con cui stiamo sempre in contatto e che a loro volta si stanno impegnando dall’Italia. Era una vacanza che attendevamo da tanto e ora siamo precipitate in tunnel. E’ un incubo da cui chiediamo solo di uscire. E sa qual è la beffa? Che giusto domani (oggi per chi legge) avevo in programma la seconda dose di vaccino».

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