Contro la maxi discarica di Riceci in campo anche Vittorio Emiliani

Contro la discarica di Riceci in campo anche Emiliani
Contro la discarica di Riceci in campo anche Emiliani
di Eugenio Gulini
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Sabato 10 Giugno 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 10:57

PESARO Tra le mille e più voci che si alzano forti in difesa del territorio e contro il progetto di maxi discarica a Riceci spicca quella di Vittorio Emiliani, giornalista, scrittore e politico, nonchè attuale presidente del “Comitato per la Bellezza” che si propone di sensibilizzare su tutto ciò - dal paesaggio all’architettura - che finisce sotto attacco. Soprattutto Emiliani è un intellettuale che ricorda con estrema passione e amore gli anni dell’infanzia trascorsi ad Urbino, città che continua a considerare «uno scrigno di fascino ed incanto» e per la cui salvaguardia e tutela da sempre si è battuto. 

 


L’appoggio


E oggi non poteva far mancare il suo appoggio nella mobilitazione sempre più trasversale e bipartisan contro l’impianto da realizzare sui declivi collinari del territorio di Petriano e a pochi chilometri dai Torricini di Urbino e dai paesaggi di Piero della Francesca. «Un’ odiosa speculazione da fermare subito – ha scritto sulla rivista online Italia Libera di cui è direttore onorario - La mirabile città di Urbino simbolo del miglior Rinascimento è gravemente minacciata da una enorme discarica di rifiuti che una società privata vuole creare e diffondere in prossimità di questo gioiello del XV secolo. È a rischio uno dei paesaggi più straordinari del mondo riprodotto in quadri celebri col duca Federico da Montefeltro in primo piano insignito dell’Ordine della Giarrettiera».

Sono decenni che Emiliani si batte per l’ambiente e per Urbino. 


La preghiera


L’intellettuale a conclusione del suo accorato appello lancia un invito con appropriata sintesi ed una profonda preghiera rivolto a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del territorio e del paesaggio: «Vi prego, vi scongiuro anzi, - scrive Emiliani rivolgendosi non solo agli urbinati - di aderire alla più ferma e indignata protesta, diffondendola il più largamente possibile fra parenti, amici, conoscenti, intellettuali, urbanisti, architetti, cittadini, comitati, associazioni. Forza - conclude infine - reagiamo subito in massa e senza indugio. Non c’è tempo da perdere». 
 

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