Fano, il Comune salva la Carnevalesca
Senza biglietto scarse le fonti proprie

Il pubblico nell'ultima sfilata dei carri allegorici del 7 febbraio 2016
Il pubblico nell'ultima sfilata dei carri allegorici del 7 febbraio 2016
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Lunedì 8 Febbraio 2016, 14:56
FANO - Domani, martedì grasso e ultimo giorno di Carnevale, si consuma intorno alle 18 in piazza Venti Settembre a Fano il rito purificatorio del rogo del Pupo, dopo lo spettacolo musicale della Borghetti Bugaron Band e prima dell'estrazione dei biglietti vincenti della lotteria, che mettono in palio come primo premio un'auto.

Così andrà in archivio un'edizione segnata dai grandi numeri del pubblico nei tre corsi mascherati e dalle polemiche per il sacrificio chiesto ai carristi, che - anche a causa del maggior investimento sulla promozione nazionale dell'evento - hanno ricevuto fondi sufficienti solamente a rinnovare parzialmente due dei grandi carri allegorici, riproponendo tali e quali gli altri due dall'edizione 2015.

Comunque, la gestione economica dell'ente Carnevalesca, che organizza la manifestazione, è sostanzialmente in equilibrio: il bilancio di esercizio del 2015, chiuso al 31 agosto, presenta un modesto disavanzo di 4.409 euro (che ha ridotto il patrimonio netto a 17.677 euro), i ricavi ammontano 447.902 euro, ma la gran parte delle risorse, pari a 232.469 euro, proviene dai contributi di enti e istituzioni.

L'ente Carnevalesca dipende così tanto dagli enti pubblici che alla fine del 2015, di fronte al venire meno di una serie di contributi promessi dalle istituzioni e alle spese per l'Expo, per un totale di quasi 69 mila euro, il Comune ha dovuto erogare un contributo straordinario di 40 mila euro per salvare i conti dell'ente (la somma mancante è stata promessa dalla Regione e dalla Camera di commercio, a parziale recupero di propri contributi non erogati).

La voce principale delle entrate, dopo i contributi degli enti, sono le sponsorizzazioni pari a 65.188 euro. Le altri fonti di finanziamento, in particolare quelle della lotteria e del tesseramento indicate come risorsa da chi contrasta l'idea dei carristi di inserire il biglietto di ingresso ai corsi mascherati, non sono tali da garantire stabilità e prospettive economiche all'ente: dalla lotteria si ricavano 43.142 euro (ma se ne spendono 13.562 e 19.916 se ne vanno per la beneficenza) e dal tesseramento, nonostante il boom degli iscritti, solamente 12.070 euro, costando la tessera 10 euro.

Dalla vendita biglietti tribune si ricavano 23.948 euro, dalla vendita agli ambulanti degli stand lungo il percorso 16.532, dalla vendita dei prendigetto introdotti da tre anni 14.127 euro (ma se ne spendono 9.520). I costi principali nel 2015 sono i seguenti: costruzione dei carri allegorici 99.161 euro, spese percorso Carnevale: 67.432, getto 58.067, festa dei mille soci 20.734.

L'ente Carnevalesca ha una sola dipendente a tempo indeterminato che è prossima alla pensione; il presidente e i membri del consiglio direttivo sono volontari senza alcun rimborso spese.

L'analisi del bilancio dimostra che solo l'ingresso a pagamento ai corsi mascherati è in grado di dare alla Carnevalesca indipendenza e prospettive economiche (fonti dell'ente rilevano che nel 2015 a Viareggio con i biglietti sono stati incassati 2,5 milioni di euro). Il format del Carnevale di Fano più opportuno per il futuro potrebbe essere quello di diversificare le offerte di spettacolo e divertimento, mantenendo gratuiti appuntamenti popolari come il Carnevale dei bambini, le feste in maschera anche nei quartieri da implementare, gli intrattenimenti del giovedì e del martedì grasso, il Carnevale estivo. E introducendo il biglietto di ingresso per la sfilata dei carri allegorici, giustificato da uno spettacolo altamente professionalizzato per l'abile lavoro dei maestri carristi a cui destinare risorse adeguate.
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