Rolando, sbranato da un cinghiale ferito
muore dissanguato nel bosco a 62 anni

Fatale la caccia al cinghiale a Cagli
Fatale la caccia al cinghiale a Cagli
di Luca Senesi
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Domenica 18 Dicembre 2016, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:42
CAGLI - Attaccato dal cinghiale che stava braccando e che gli si è rivoltato contro caricandolo a morsi. Una furia selvaggia che lo azzannato più volte e per il cacciatore non c’è stata possibilità di salvezza. Rolando Caimmi, senigalliese di 62 anni residente a Cagli, è morto straziato nella carica dell’animale. Quando lo hanno trovato gli amici di battuta, che preoccupati lo stavano cercando, non c’era più nulla da fare. 

Un cinghiale braccato, ferito e poi ucciso. Ma la gioia per i cacciatori è stata breve perché quello stesso animale ha ucciso uno di loro. Non trovando più un loro compagno lo hanno cercato anche con l’aiuto dei soccorritori e quando lo hanno trovato il suo corpo era oramai senza vita a terra, dissanguato, con chiari segni dell’attacco dell’animale. E’ deceduto così, ucciso durante una battuta di caccia al cinghiale Rolando Caimmi 62enne di origini senigalliesi ma residente da anni a Pianello di Cagli. Il suo corpo è stato ritrovato da alcuni suoi compagni e dai vigili del fuoco di Cagli, chiamati dagli stessi cacciatori perché da diverso tempo avevano perso le tracce di uno di loro.

L’episodio si è verificato ieri pomeriggio tra i boschi della zona Romita nel comune di Cagli all’altezza della strada Provinciale che proprio da Cagli conduce a Cantiano. La zona è piuttosto impervia e piena di sentieri ed è spesso meta di cacciatori perché popolosa di selvaggina e ungulati.
La battuta di caccia per il gruppo di amici era iniziata in modo proficuo. Un cinghiale era stato avvistato e uno de cacciatori lo aveva colpito ferendolo. A quel punto l’animale è fuggito via e dopo diverso tempo un secondo cacciatore lo ha individuato e colpito di nuovo uccidendolo.

Tra un colpo e l’altro però l’animale ha avuto il tempo di caricare un terzo cacciatore, Rolando Caimmi, ferendolo mortalmente senza che nessuno dei compagni vedesse nulla a causa della distanza e della fitta boscaglia. Nessuno ovviamente può sapere come si sono svolte esattamente le cose in quel lasso di tempo; forse l’animale ha sorpreso il cacciatore oppure Rolando ha mancato il bersaglio o comunque il suo colpo non è stato mortale dando così il tempo all’animale di attaccare. I segni sul corpo non hanno lasciato dubbi ai suoi soccorritori in questo senso. Fatto sta che in un primo momento i cacciatori stavano rientrando con la carcassa dell’animale in spalla quando si sono accorti improvvisamente che mancava uno di loro.

Per diverso tempo si sono divisi ed hanno provato da soli a cercarlo o contattarlo più volte. Intorno alle 16 hanno chiesto aiuto ed oltre ai vigili del fuoco di Cagli si è mossa anche una squadra del Club alpino italiano dal momento che la zona, oltre che impervia, è anche caratterizzata da gole e fossati tanto da richiedere l’intervento di esperti nel caso l’uomo fosse caduto all’interno di uno di questi. Tuttavia non è stato così. Intorno alle 17.30 quando i ricercatori si erano divisi in gruppetti per meglio ricoprire la zona della ricerca, la terribile scoperta. 

La causa del decesso è stata il dissanguamento provocato dalle numerose ferite e lacerazioni che i morsi e i graffi dell’animale hanno provocato. Sul luogo del ritrovamento, non molto distante dalla strada provinciale, sono arrivati anche i Carabinieri di Cagli e il personale addetto alla rimozione della salma dopo che il magistrato aveva dato il suo permesso. Caricato in barella il corpo è stato portato all’obitorio. Rolando, pensionato, era molto conosciuto nel piccolo centro di Pianello. Era sposato e viveva lì con la moglie. I due coniugi non avevano figli.
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