Quello che incide nella nostra attività non è tanto il canone della concessione

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Martedì 25 Aprile 2017, 05:00
Quello che incide nella nostra attività non è tanto il canone della concessione ma sono le tariffe che riteniamo inadeguate - sottolinea Sparacca -. Per noi gestori, quello che incide è soprattutto la soglia del consumo di acqua, ovvero la soglia entro la quale si paga quel consumo in eccedenza, che è risicata e basta davvero poco per superarla e pagare lo scaglione più alto».
Per gli stabilimenti di Sottomonte che hanno spiagge più limitate in metri quadri, il consumo di acqua va di poco oltre il migliaio di euro ma va considerato che all'interno della spiaggia ci può essere anche la gestione separata del ristorantino e quindi con una bolletta idrica a sé. Anche la Tari pesa sensibilmente, tutto ciò considerato che la scorsa stagione, alcuni operatori, in particolare quelli di Sottomonte, hanno riscontrato problemi con la raccolta differenziata e la pulizia della ciclabile a ridosso della spiaggia. Insomma, i problemi ci sono: la speranza è che in questa estate 2017 vengano limitati.
Metri quadri, non clienti
«Una concessione di oltre 6 mila metri quadri continua Sparacca paga ogni stagione oltre 5 mila euro di tariffa rifiuti - è la terza concessione di Pesaro, per estensione ma il mio stabilimento ha poco più di 200 ombrelloni. La Tari si paga sulla base dei metri quadri. In diversi incontri con gli enti, è stata segnalata proprio questa perplessità, dal momento che ci sono spiagge più piccole, ma con un centinaio di ombrelloni in più e che producono più rifiuti. Sarebbe più adeguato, e l'ho proposto anche nel consiglio degli operatori, arrivare a calcolare la tariffa in un rapporto fra metri quadri della concessione e numero degli ombrelloni posizionati».
Letizia Francesconi
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