Morbillo, vaccini sotto la media Chi rischia di più sono i giovani

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Sabato 22 Luglio 2017, 05:00
IL CASO
PESARO Copertura ai minimi termini per una certa fascia d'età a Pesaro, il caso del cameriere pesarese che ha contratto il morbillo non stupisce i virologi. Un giovane pesarese, poco più di 30 anni, è stato ricoverato in ospedale a Belluno con i sintomi del morbillo. È un cameriere e in questo periodo sta facendo la stagione in un albergo a San Martino di Castrozza.
L'allerta
Un fatto che ha messo in allerta altre 250 persone, tutti coloro che in questi giorni sono entrati a contatto con lui, tra cui anche bambini. Il caso è stato segnalato in queste ore al ministero della Salute. L'uomo è fuori pericolo ma il caso ha fatto scattare i protocolli sanitari: avvisato il ministero della Salute, oltre al Trentino, la Regione Veneto e l'Emilia Romagna, visto che in albergo alloggiavano molti bambini da quelle zone. Roberto Burioni, professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, analizza il caso: «La copertura per questo tipo di vaccino è molto bassa a Pesaro, soprattutto negli anni scorsi. E può capitare che qualche soggetto possa contrarre il morbillo. Ricordiamoci che è una malattia pericolosa, che può dare conseguenze sia nei bambini al di sotto di un anno sia negli adulti. Ed è molto contagiosa: una persona in media può far contrarre il virus ad altre 18 persone. Una città come Pesaro, una meta turistica, dovrebbe avere una copertura maggiore, ma così non è stato, soprattutto in passato. Questo ci conferma quanto sia importante vaccinarsi e avere una copertura di gregge che possa sempre di più impedire alle malattie di attecchire e diffondersi». E proprio Pesaro è stata scelta dai free vax per una manifestazione a livello nazionale un paio di settimane per manifestare contro l'introduzione dell'obbligo vaccinale per poter accedere alle scuole.
Una città quasi simbolo, anche perché Burioni, il virologo autore del libro Il vaccino non è un'opinione è pesarese. Ma è anche un territorio dove il vaccino da morbillo aveva una copertura al 62% nel 2014, salita a 67% nel 2015 e poi al 72% nel 2016. Va meglio a Fano dove la copertura è passata dall'82% all'85% e ancora meglio a Urbino dove il dato è passato dall'83% al 90% in due anni.
Città simbolo
Pesaro maglia nera, come spiega anche il direttore del dipartimento di Prevenzione Area Vasta 1 Massimo Agostini. «E' una malattia che ha una fascia scoperta abbastanza ampia, soprattutto nei 25enni 30enni di oggi. Eppure può dare conseguenze anche gravi. In un caso su mille può declinare in encefalite, ma tra gli effetti negativi anche la broncopolmonite, l'otite. I dati pesaresi sono in miglioramento, ma fino a qualche anno fa la copertura era molto bassa. E questo trend si ripercuote oggi in determinati soggetti».