Premio Svoboda a Mimmo Jodice

2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Febbraio 2016, 04:49
ELISA CARLETTI
Macerata
La forza dell'immagine che oltrepassa i confini dello spazio e del tempo: un'arte, quella fotografica, che si è fatta sublime nelle mani di un maestro indiscusso della fotografia qual è Mimmo Jodice, ospite d'onore e protagonista assoluto dell'inaugurazione del 43esimo anno accademico dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, avvenuta ieri mattina in aula Svoboda. Il grande artista pluripremiato è stato insignito, per l'occasione, della Laurea Honoris Causa e del titolo di Accademico Onorario, ottenendo infatti anche il prestigioso “Premio Svoboda” al talento artistico e creativo, davanti al plauso di un nutrito parterre che gli ha reso onore con un calore incredibile. “Scusate l'emozione, ma non sono mai stato accolto con così tanto entusiasmo - ha infatti rivelato Jodice visibilmente commosso - dedico questi riconoscimenti a mia moglie Angela, senza la quale forse la mia carriera non sarebbe neanche incominciata”. Oltre a Paola Taddei ed Evio Hermas Ercoli, rispettivamente direttrice e presidente Abamc, nonché Andrea Viliani presidente del Museo Madre di Napoli, dove verrà presto allestita una mostra con i migliori lavori di Jodice, sono state moltissime le autorità presenti alla cerimonia. Seduti in prima fila a rendere omaggio al grande maestro c'erano infatti il sindaco di Macerata Romano Carancini, il prefetto Roberta Preziotti, la vice presidente della provincia Paola Mariani e i vertici locali delle forze dell'ordine.
Una mattinata intensa e ricca di emozioni, dove si potevano ammirare nella penombra del Salone Svoboda, grazie alle installazioni curate dal docente Abamc Matteo Catani, gli scatti più suggestivi del fotografo che dagli anni '50 ad oggi ha segnato la storia della fotografia italiana. 'Curiosità dell'uomo e fotografia': sono queste le parole chiave sotto le quali è stato inaugurato ufficialmente il nuovo anno per l'Accademia di Belle Arti di Macerata. Un anno iniziato con la benedizione di un 'poeta dell'immagine', come Mimmo Jodice è stato definito. Napoletano d'origine, uomo umile e cacciatore dei dettagli del reale, prima ancora che grande artista, il fotografo può vantare - oltre ad una precedente Laurea Honoris Causa in Architettura conferitagli nel 2006 dall'Università Federico II di Napoli - collaborazioni con personaggi del calibro di Lucio Amelio, Andy Warhol e Jannis Kounellis. “Mi sono avvicinato alla magia della fotografia negli anni '50, quando essa era ancora confinata nella zona oscura delle 'Arti minori' - ha raccontato Jodice -; poi ho seguito il vento del rinnovamento dei codici espressivi, cercando di dare dignità a quello che catturavo con la macchina fotografica, per poi restituirlo segnato dalla mia personale visione, reale e metafisica allo stesso tempo. I maestri a cui mi sono ispirato? Magritte, tra tutti. Il surrealismo è parte fondamentale della mia formazione: uno dei miei scatti migliori ha come protagonista una sedia di plastica abbandonata sulla spiaggia, e rivolta per caso verso l'orizzonte del mare . L'ho trovata perfetta per rendere a pieno quella dimensione, umanissima, di attesa inquietante”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA