La Provincia mette a disposizione i locali per i commercianti che si sono ritrovati con il negozio inagibile

2 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Giugno 2017, 05:00
LA RICOSTRUIZIONE
MACERATA Seicento immobili privati nel comune di Macerata potrebbero essere recuperati facendo partire da subito le pratiche per la progettazione, la richiesta di finanziamento agli istituti di credito ed i lavori. Eppure la ricostruzione leggera in città non decolla e, all'orizzonte, c'è la data del 31 luglio termine ultimo (al momento) per la presentazione dei progetti di recupero degli immobili lesionati in modo meno grave.
La priorità
«È necessario che i cittadini siano informati ancora di più e meglio ha affermato l'assessore ai Lavori pubblici, Narciso Ricotta - perché ci troviamo in una situazione paradossale dove anche chi potrebbe finalmente dare il via alle opere di recupero delle proprie abitazioni non lo fa. Non so se dipenda da una cattiva nostra informazione, dalla paura che non ci siano i soldi, che invece ci sono, o dall'essere spaventati dall'iter da intraprendere. Sta di fatto che a fronte di 600 immobili che potrebbero avere il via libera per le opere di adeguamento sismico, all'Ufficio Ricostruzione di Piediripa è giunta da parte dei nostri cittadini un numero irrisorio di pratiche». Per cercare di facilitare, spiegare, rilanciare sulla ricostruzione leggera in città, è stato presentato un convegno che si terrà venerdì prossimo all'ostello Ricci che non sarà un'astratta passerella di esperti di massimi sistemi, ma che scenderà nel dettaglio, esponendo la situazione che riguarda i cittadini maceratesi e soprattutto rendendo i partecipanti i protagonisti della serata. Visto che potranno sottoporre quesiti, dubbi ed interrogativi a chi è alla guida della complessa macchina della ricostruzione post terremoto.
La situazione
Il quadro che emerge dei danni causati dal sisma nel capoluogo indica in 2450 le richieste di sopralluogo (depurate dalle ripetizioni) di cui 1521 dispongono già di una scheda Fast. Di questi, 742 edifici sono risultati agibili, 340 non utilizzabili, 8 non utilizzabili per rischio esterno. Le richieste di appuntamento per scheda Aedes sono 372 di cui 237 soddisfatte. Per quanto concerne le schede Aedes, invece, i sopralluoghi svolti sono stati sinora 299 che hanno riscontrato 125 edifici con indicazione A (agibile), 107 B (temporaneamente inagibile), 31 C (parzialmente inagibile), 3 D (da rivedere con approfondimento) e 33 E (inagibile). Sul fronte dei sopralluoghi che sono ancora da fare in città, al momento risultano 867: viaggiando con la disponibilità attuale di 4 squadre al giorno sul territorio comunale che riescono a svolgere cento interventi a settimana, nel giro di otto settimane tutte le case ed edifici da controllare verranno raggiunti e potranno essere schedati per i danni del sisma.
L'esigenza
«Questo convegno di venerdì nasce dall'esigenza di dare uno stimolo maggiore alla ricostruzione, soprattutto quella leggera, in città dice l'assessore all'Urbanistica, Paola Casoni - perché stiamo riscontrando una carenza di presentazione di pratiche anche da parte di coloro i quali sarebbero nella possibilità di farlo perché hanno avuto il sopralluogo e dispongono di una scheda prima Fast e poi Aedes. Complessivamente, per fortuna, nella nostra città la grandissima parte dei lavori rientrano nella categoria di danni lievi per i quali ci sono tutte le possibilità, da subito, di agire e far partire i cantieri. Invece siamo in una situazione di immobilismo e vogliamo comprenderne il perché».