L'INTERVISTA
MACERATA L'assessore ai Lavori pubblici Narciso Ricotta è

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Martedì 21 Febbraio 2017, 05:00
L'INTERVISTA
MACERATA L'assessore ai Lavori pubblici Narciso Ricotta è stato il primo segretario cittadino del Partito Democratico maceratese, dopo la fusione tra Margherita e Ds. In queste ore di travaglio per il Pd nazionale, con la scissione a portata di mano, è lui che cerca di analizzare la situazione che si sta vivendo e le possibili ripercussioni sul territorio.
Come vede, da Macerata, l'ormai certa scissione che sta interessando il Pd a livello nazionale?
Intanto, voglio dire che, come primo segretario cittadino del Pd, ho contribuito a mettere insieme diverse realtà che negli anni si sono combattute, ovvero le sensibilità democristiana e quella comunista, ma che si sono ritrovate insieme sulla base di un'unione fondata su solidi principi valoriali democratici, pur se contrastanti per molti anni. Io sono stato l'ultimo segretario della Margherita e il primo segretario del Partito Democratico, e la mia esperienza di segretario del Partito Democratico, di qualche anno fa, ha fatto sì che diverse sensibilità si amalgamassero e ora, sinceramente, non noto la spaccatura a livello comunale.
Quindi, vorrebbe dire che a Macerata non si prevede una fuoriuscita di componenti del partito conseguente alla possibile scissione?
Credo che, qui a Macerata, quella positiva contaminazione tra sensibilità diverse sia molto forte e radicata e, proprio per questo motivo, non noto situazioni di componenti del partito che potrebbero allontanarsi. Per lo meno per il momento. Poi, è chiaro che in futuro tutto potrebbe essere.
Comunque andrà, però, ci sarà da affrontare una fase congressuale che, inevitabilmente, anche a Macerata significherà un cambio di passo e, soprattutto, di governo del Pd.
E' chiaro che il Partito Democratico dovrà ridisegnare la sua linea politica, quella che è stata bocciata dal voto referendario. Però, dire che nella eventuale nuova leadership non ci potrà essere qualcuno è assolutamente discriminatorio. Per fare un esempio, è la stessa cosa di quando si voleva fare fuori Silvio Berlusconi, ma senza le armi politiche, bensì con l'attività giudiziaria.
Cosa significherà, per il circolo maceratese del Pd, la divisione del Pd?
Intanto, voglio ribadire che non ho ancora sentito di persone che abbiano espresso la volontà di uscire dal partito. Al momento non c'è nessuno che stia dicendo di voler abbandonare il Pd, a livello comunale. Ecco perché non credo che ci potranno essere ripercussioni importanti per Macerata. Non penso che nel partito maceratese ci saranno conseguenze provenienti da eventuali scissioni, perché, ripeto, qui il partito è bene amalgamato.
Quindi c'è un legame forte, tra voi, che impedirà di perdere pezzi?
Credo che sarà proprio così. Siamo riusciti a costruire un forte amalgama, frutto di esperienze diverse e democratiche, che, immagino, sia un forte collante per il partito. Pur nella discussione, infatti, siamo sempre stati pronti a confronti democratici, senza mai cadere in trappole. Tra l'altro, dobbiamo occuparci di questioni amministrative, portando avanti l'operato della nostra giunta, e non dobbiamo dividerci su questioni che, di sicuro, non ci appartengono. Noi, sono sicuro, andremo avanti, lavorando per quello che ci riguarda e portando avanti i nostri progetti, senza farci condizionare da eventuali divisioni che potranno andare in scena a livello nazionale.
Nicola Paciarelli
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