Il titolare di Bulli&Pupe: «In questo modo dopo il terremoto è calato l'ultimo atto, siamo intrappolati»

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Giovedì 25 Maggio 2017, 05:00
LA PROPOSTA
MACERATA La proposta salva shopping: centro storico aperto 4 ore su 24: «Un piccolo ritocco che farebbe rivivere la città». L'idea, pubblicizzata anche sui social è partita da Amedeo Patrassi che in centro gestisce la boutique Avant Garde, il negozio di abbigliamento Bulli & Pupe e in corso Cavour anche il suo alterego sportivo. Ingresso libero alle auto dalle 17 alle 21 nei giorni feriali e la Ztl in vigore nei weekend, il sabato e la domenica. Questo il suggerimento. I risvolti della rivoluzione pedonale partita l'8 maggio, per gli addetti del settore, si misurano con un calo significativo in termini di presenze.
Incassi azzerati
Senza contare gli incassi: «Ho letto che un commerciante in un giorno ha incassato 18 euro- racconta- mi vergogno anche un po' a confessare che nel negozio Avant Garde in una giornata ne ho incassati zero. Parliamo di 200 metri quadri di locali , peraltro affrescati, in pieno centro. Già con le prime catene in piazza della Libertà la perdita era del 30%, adesso la situazione è critica. Da Bulli & Pupe , con il nuovo piano della sosta, incassiamo 150 euro al giorno: è un negozio di 300 metri quadri. La crisi si fa sentire anche in corso Cavour, ma le cose vanno decisamente meglio».
Chiusura drastica
Poi prosegue: «Così la chiusura è troppo drastica, esistono anche le vie di mezzo. La decisione dell'amministrazione poteva attendere la prossima primavera, perché questa fretta? In questo modo, dopo il terremoto, è calato l'ultimo atto: siamo intrappolati».
Sull'alternativa del Park Centro spiega: «I clienti che arrivano da fuori non sanno neanche le modalità di fruizione e oggi si cerca la comodità, non si hanno né tempo né voglia di fare 500 metri a piedi. La città deve poter vivere anche nei giorni infrasettimanali, con gli uffici, le banche , i negozi di qualità. I clienti hanno paura che scatti la multa dopo i 30 minuti di sosta in centro, con le telecamere posizionate in entrata e in uscita. Prima, con le fasce libere nella pausa pranzo e nel pre- cena, la situazione stava bene anche ai locali. Adesso siamo tutti avviliti». Le fasce di minor afflusso in centro sono quelle legate alla pausa pranzo, alle 12.30, poi nel pomeriggio alle 17 e alle 19: «Quando vanno via gli universitari è una desolazione», chiude Patrassi. Del resto bar e titolari dei ristoranti cercano alternative concrete, evitando attriti con l'amministrazione. Stanno formando un'associazione e pianificando un calendario di eventi a misura di famiglie durante il sabato pomeriggio, con iniziative musicali e letterarie nei giovedì sera d'estate.
Aldo Zeppilli del Centrale, è tra i gestori che hanno aderito: «Le persone con il primo caldo vengono comunque in centro- sottolinea- ma l'afflusso non è paragonabile a quello degli anni passati. I parcheggi in via Gramsci servivano per invogliare i clienti a vivere le piazze e le vie, solo così, con un colpo d'occhio, sarebbero disposti a parcheggiare all'ex Park Sì. Anche se la struttura è piena, per intenderci, non significa che lo sia anche il centro. Fasce libere di accesso e la possibilità di sostare in piazza sono messaggi positivi da lanciare».
Il caro ticket
Tra le criticità segnalate da utenti e commercianti c'è quella del caro ticket in piazza Vittorio Veneto, due euro per 60 minuti di sosta: «Ho provato a inserire meno di quella cifra, ma non è stata accettata», lamenta un maceratese. Anche la comunicazione lacunosa sul Piano della sosta è un altro problema.