Tre Archi, il degrado è servito

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Venerdì 15 Luglio 2016, 05:00
IL QUARTIEREFERMO Non è di prostituzione, spaccio, furti o aggressioni che si è parlato all'assemblea di quartiere mercoledì sera in via Bechelet. Ma il degrado fa coppia fissa con la microcriminalità ed è sul primo aspetto che vogliono risposte i cittadini, per incidere sul secondo aspetto.
Le richieste
Chiedono strade percorribili e pulite a Lido San Tommaso/Tre Archi. Chiedono bagni pubblici, docce, pulizia, illuminazione. In una parola chiedono la presenza dell'amministrazione. L'amministratore di condominio Noris Bastiani, c'è chi lo vorrebbe a capo di un comitato, ne ha tante da dire. Mercoledì sera si è limitato a riferire del problema Rom e delle fogne. Perché a ogni pioggia i tombini sputano fuori tutto lo sporco che finisce in mare. Sul verde sono in tanti a dire che l'Amazzonia si è spostata a Tre Archi. Il consigliere Massimo Monteleone spiega «sul verde abbiamo fatto la scelta politica di affidare la gestione all'Asite. Dateci un anno di tempo, si tratta di un servizio nuovo e ci le iniziali difficoltà. L'Asite ha cominciato il servizio e sta facendo selezioni per assumere dipendenti. Per noi è una scommessa come per tutti». L'assessore Alessandro Ciarrocchi sottolinea che il 15% dell'appalto totale all'Asite il comune lo ha destinato a Lido Tre Archi. «Mi dite che c'è il bosco riferisce Ciarrocchi - ma io sono arrivato sei mesi fa, il bosco non può sparire d'un colpo. Mi dite che in quel bosco ci nascondono droga e armi, ma in metà anno non possiamo fare quello che non è stato fatto in dieci anni. Dateci delle idee importanti. La stagione, quest'anno, con l'alternanza pioggia-sole ha fatto crescere a dismisura la vegetazione. Speriamo che, per l'anno prossimo, qualcosa migliorerà». Sulla raccolta differenziata «abbiamo fatto un investimento importante, in fase sperimentale, ci abbiamo investito aggiunge Ciarrocchi e metteremo anche le telecamere».
Le proteste
Ma non mancano le proteste. «I soldi pubblici vanno spesi bene, non buttati dalla finestra», dice qualcuno, «la strada fa schifo» aggiunge qualcun altro. E' caduto pure il prete con lo scooter l'altro giorno per la strada dissestata. «C'è una fogna, la strada si allaga a ogni pioggia e lo sporco finiscono in mare» spiega Noris Bastiani. Una signora sottolinea: «Questo è un quartiere a luci rosse e i vigili urbani non si vedono mai». Un uomo rimarca «la pista ciclabile deve essere più illuminata, perfettamente fruibile e pulita». E c'è il problema dell'acqua. «Sicuramente avete tante buone intenzioni, ma non sapete dove mettere le mani, perché non conoscete il posto - sottolinea un anziano rivolto all'amministrazione i comitati qui da noi ne sono nati e morti tanti».
Un altro evidenzia le molteplici richieste fatte all'Asite, alla referente del quartiere in comune Silvia De Santis, al sindaco: «Ci sono panchine rotte, manca l'illuminazione, non si può neanche giocare a bocce. La siepe è stata tagliata ma non è stata pulita. C'è degrado, bisogna vergognarsi». «Se dobbiamo essere ascoltati dall'amministrazione a suon di articoli sui giornale, ci prepariamo a scriverne tutti i giorni evidenzia qualcuno - ce ne sarebbe da scrivere. Sono qui dal '92, si diceva di fare un modello di Lido Tre Archi, ma la fotografia del quartiere non è delle migliori. L'immagine non è quella che vogliamo. Voi dell'amministrazione dite che non è colpa vostra, tutti quelli prima di voi hanno detto le stesse cose. La colpa è sempre degli altri. Ma qualche miglioria la si deve pur fare». «A noi non serve qualcuno che viene a fare le fotografie delle panchine rotte per vedere quante ne sono, servono le soluzioni. Serve una doccia che funziona. Chiediamo un progetto spiaggia, non è stato fatto niente. Chi abita qui è considerata persona di serie B».