Senza il camping calano gli affari «Si lavora solo nei weekend»

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Venerdì 21 Luglio 2017, 05:00
IL REPORTAGE
FERMO La stagione turistica è iniziata nonostante i cancelli del Verde Mare, come noto, siano rimasti chiusi. Il camping con le sue 150 mila presenze era elemento fondamentale del comparto turistico provinciale che dovrà attendere la soluzione della vicenda giudiziaria per l'accusa di lottizzazione abusiva. Oggi Marina Palmense appare semi deserta, le porte dei negozi sono aperte ma i commercianti si dicono scoraggiati. Nella parrucchieria all'ingresso del paese entriamo e chiediamo se l'attività risenta dei numeri del Verde Mare venuti a mancare: «Se ne risentiamo? Certamente se ne risentirà» risponde il titolare, facendo riferimento a quando a fine stagione i commercianti tireranno le somme. Sebbene sia luglio, non è difficile intuire quali saranno le sorti di una stagione iniziata alla cieca, con il gap della chiusura del Verde Mare.
Il tour
Entriamo nella macelleria di Renato Torresi, il titolare che alla domanda come va da una risposta secca: «Da schifo. Il lavoro sta a zero, mentre già è arrivata la tassa sull'immondizia. Quest'anno fortunatamente non ho preso personale, così almeno non lo devo pagare. Purtroppo siamo fermi, si lavora un po' giusto il venerdì e il sabato con i camperisti. Avevamo già risentito della crisi negli ultimi due anni, la chiusura del Verde Mare è stato il colpo finale. Già prima, come attività esterne rispetto a quelle all'interno del camping, prendevamo le briciole ma campavamo. Io sono il commerciante più vecchio e questo è l'esercizio più vecchio in zona, aperto vent'anni fa, le spiego come funziona il turismo a Marina Palmense, non è mai stato turismo d'élite ma di massa, da noi arrivavano tanti milanesi e turisti da quell'entroterra colpito dal terremoto. Adesso cosa rimane?». Appena fuori dalla macelleria, a due passi c'è il vicino supermercato. «Si lavoricchia -afferma il titolare, Lorenzo Torresi, stringendosi nelle spalle - difficile fare il confronto con il luglio dell'anno passato dato che il tempo era stato brutto, aveva piovuto spesso. Piuttosto temiamo per il mese di agosto che di solito rappresentava il mese clou».
Nell'unica tabaccheria del paese il discorso non cambia: «I numeri del camping incidevano abbastanza sulle nostre attività -spiega la titolare, Daniela Romanelli- il Verde Mare era un paese. Avevamo tanti clienti affezionati che erano anche giocatori assidui, tra tabacchi e lotto si parla di almeno una media di 200/300 euro al giorno in meno che inciderà inevitabilmente sul fatturato».
La riduzione
Il panificio Costantini, un'attività che c'è da 40 anni e il Verde Mare l'ha visto nascere, si è visto costretto a ridurre la quantità di pane da sfornare. «Va malissimo -ammette Luisiana Nasini- Quanto incide l'assenza del Verde Mare? Tantissimo. Gli altri anni, nelle ore di punta, alle 9 e alle 11, c'era la fila di persone che arrivava in strada. Quest'anno non c'è passaggio, nemmeno della gente che va al mare. Quest'estate la diamo per persa, parliamoci chiaro, qui d'inverno ci giriamo i pollici, d'estate si lavora per coprire le spese». Ne conviene anche la moglie del titolare dell'azienda agricola La Mattera, adiacente l'hotel Palmensis: «La differenza rispetto agli anni passati la avvertiamo, anche se luglio di solito è un momento di stallo prima di Ferragosto, quest'anno se ne risente ulteriormente. Ex clienti del Verde Mare rimasti in zona che sono tornati a salutarci e a fare spesa». La Mattera era un negozio molto frequentato dai turisti del camping che dall'uscita verso mare raggiungevano velocemente il punto vendita di frutta e verdura, durante gli anni passati il movimento si vedeva fin dalla mattina presto con quella continuità che i clienti del Verde Mare davano alle attività in zona per tutta l'estate, una bella fetta di lavoro venuta a mancare.
Nel frattempo, il proprietario del Verde Mare, Felice Chiesa, da circa due settimane provvede alla manutenzione di base che a causa dei sigilli non veniva fatta da mesi la sciando nell'oblìo e nell'incuria l'intera area del camping. Prima si è pensato alla derattizzazione, poi alla raccolta delle foglie.
La manutenzione
Chiesa per questo ha assunto quattro dei suoi operai che rimuovono le foglie, poi arriva una macchina che imballa il fogliame e lo porta via. Questo avviene naturalmente in presenza della Finanza che apre i cancelli, apertura che oltre a far passare i mezzi di rifornimento negli altri camping, consente agli stagionali che devono entrare a ritirare oggetti personali e altro, due case mobili fino ad ora rimosse dal camping e 4 o 5 roulotte. «Per il momento -spiega Felice Chiesa - la priorità era la derattizzazione e la rimozione delle foglie nei vialetti per evitare il rischio incendi. Anche negli ultimi mesi, tra aprile e giugno, non sono mancati i furti all'interno delle strutture vicine alla zona sportiva della piscina e tentativi di furto all'interno del bar e del ristorante. I ladri hanno fatto un sopralluogo, poi sono tornati e sono entrati con un furgone e siccome non sono riusciti a rompere il lucchetto, hanno sacrdinato un cancello, sono entrati e si sono portati via un calciobalilla, un televisore, un registratore di cassa e un hi-fi». Questo il bilancio per ora, mentre il proprietario e fondatore del camping è sempre più impaziente che arrivi novembre, il mese del processo durante il quale finalmente potrà essere lui a parlare.
Serena Murri
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