Scafà: «Come hotel si lavora bene ma non con i clienti qui per vacanza C'è molto pendolarismo»

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Martedì 22 Agosto 2017, 05:00
IL BILANCIO
FERMO Boom di turisti nell'estate fermana 2017? A quanto pare la risposta è no. E se i balneari ridono, perché quasi tutti gli ombrelloni sono noleggiati, le strutture ricettive piangono; sono molte, per non dire tutte, quelle che registrano un calo di presenze. C'è da dire che è presto per fare bilanci definitivi; ancora è estate e Ferragosto è stato solo la scorsa settimana.
Il tempo
Ci vorrà un po' per avere le cifre delle presenze, com'è ovvio; tuttavia, senza scendere troppo nel dettaglio, si può fare una prima analisi di come sta andando. E il primo bilancio provvisorio non è positivo. C'è pessimismo verso la conclusione della stagione, con cali un po' ovunque nel nostro territorio e non solo, anche fuori provincia e fuori regione. «I miei colleghi raccontano che anche a San Benedetto non va bene e lavorano al 40%», racconta Luciano Scafà del David Palace hotel di Porto San Giorgio, che aggiunge che per lui le cose non vanno malissimo. Turisti? No pendolari, quelli che si fermano per una o due notti. «Come hotel lavoriamo bene aggiunge ma non con i turisti, di quelli ne abbiamo visti ben pochi. Con le persone di passaggio riusciamo ad avere sempre l'hotel pieno». Un calo che, come racconta anche il direttore dell'hotel Astoria di Fermo, si registra un po' ovunque, sia nel Fermano, sia nell'Ascolano, sia in Abruzzo, dove le strutture sono quasi solo stagionali.
E se le statistiche delle presenze confermeranno, come anticipa Scafà, che «gli hotel sono pieni solo da Senigallia in su», ciò vuol dire che i sismi che hanno colpito Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria, da agosto dello scorso anno fino a gennaio 2017, continuano a far danni, anche se non producono fisicamente macerie. «La gente ha paura di tornare nelle Marche», prosegue Scafà, con il quale è d'accordo il suo collega dell'Astoria: «Il terremoto ha sicuramente fatto la sua parte, ma non credo sia solo quello». Probabilmente mancano le risorse, e le cause di cali più o meno consistenti sono le stesse da anni: non ci sono molti soldi da spendere e si abbreviano i periodi di vacanza, pur di non rinunciare al viaggio. E questa sarebbe anche la tendenza della stagione 2017, almeno secondo quanto fanno registrare le strutture associate Ataf. Chiedete al presidente dell'associazione alberghieri del Fermano, Gianluca Vecchi, lui vi risponderà che «la permanenza media è molto minore rispetto al passato». Non ci sono più quei dieci-quindici giorni di un tempo, quelli classici, quelli in cui le famiglie sbarcavano dal nord Italia o dalle regioni centrali per invadere le spiagge e riposarsi serviti e riveriti negli alberghi. Quel tipo di turismo non c'è più e non si sa se tornerà.
Il dato
Dati provvisori alla mano, prosegue Vecchi dell'Ataf, «se va bene, ad agosto abbiamo venduto, o perlomeno ci abbiamo provato, i soggiorni di una settimana». Quasi un lusso, se si pensa che fino alla settimana prima di Ferragosto di gente negli alberghi ce n'era, ma solo per il weekend, magari un po' allungato. Vuoi per i disagi del terremoto, vuoi perché gli umbri possono andare e venire in minore tempo rispetto al passato, sta di fatto che, stando ai commenti che girano a Porto San Giorgio, manca anche il turismo dell'entroterra. Ferragosto ha comunque portato una boccata di ossigeno agli albergatori. «Bene o male commenta Vecchi, stavolta come titolare del suo hotel Lanterna abbiamo lavorato. Soprattutto la settimana prima di Ferragosto e quella appena conclusa».