Migranti, la grana strutture

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Giovedì 28 Luglio 2016, 05:00
L'EMERGENZA FERMO Con l'estate l'Italia torna al centro dei flussi migratori. Il ministero dell'Interno ha assegnato alle Regioni ulteriori risorse da destinare a chi si offre di accogliere i richiedenti asilo e protezione internazionale. La prefettura di Fermo ha indetto una gara per individuare nuove strutture (alberghi, agriturismi, oltre appartamenti privati) da mettere a disposizione dei soggetti operanti nel volontariato che gestiscono i progetti di prima e seconda accoglienza. Ci sono 33,82 euro a giorno per ogni migrante accolto, con i quali pagare le spese.
Il piano
Si tratta di un piano strategico messo in atto per fronteggiare al meglio un'emergenza umanitaria, che non è un'invasione dato che il numero di persone che arrivano sulle coste italiane, infatti, è ancora sotto controllo, almeno secondo il Viminale. I dati della Prefettura lo confermano, nella provincia di Fermo si contano attualmente in maniera approssimativa tra i 400 e i 500 profughi, dislocati e suddivisi in base alla dimensione territoriale dei Comuni ospitanti. Gli arrivi sono sempre scaglionati, quindi non impattanti e rispondono alla logica dell'accoglienza diffusa che prevede l'inserimento di piccoli gruppi di profughi in appartamenti, bed and breakfast, strutture ricettive dislocate in diverse città dell'entroterra e della costa. I numeri sono spalmati in base alla grandezza del Comune ospitante. Le strutture sono gestite da cooperative, onlus e dallo Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati gestito dal ministero dell'Inteno) che si occupano dei progetti di prima e seconda accoglienza.
L'asilo
Nella provincia di Fermo lo Sprar gestisce 155 richiedenti asilo politico. «Noi ci occupiamo principalmente di seconda accoglienza - informa Alessandro Fulimeni, coordinatore del progetto Sprar Fermo -: al di là del vitto e dell'alloggio, dell'assistenza sanitaria e legale, il nostro obiettivo è quello di favorire un percorso di integrazione attraverso la formazione professionale e linguistica. Lo Sprar è costituito da una rete di enti locali, i quali a loro volta decidono di partecipare, con un progetto, al bando emesso dal ministero degli Interni per accedere ai finanziamenti per l'accoglienza dei rifugiati. I progetti, gestiti dallo Sprar, prevedono l'accoglienza di gruppi di immigrati in appartamenti o centri collettivi e l'attivazione di percorsi d'inserimento nella vita comunitaria. Al momento abbiamo un progetto con il Comune di Fermo che sta partendo ora, per 32 persone, un progetto a Porto San Giorgio con 20 persone, uno specifico, sempre a Porto San Giorgio, che riguarda 5 profughi con problematiche psichiche, un progetto con la Provincia di Fermo con 37 rifugiati, uno con il Comune di Falerone per 20 richiedenti asilo, uno con Servigliano per 21 e uno con Magliano di Tenna per 20».
La prima
A occuparsi di prima accoglienza, oltre alla Fondazione Caritas In Veritate della Comunità di Capodarco che al momento ospita al Seminario di Fermo 124 immigrati, c'è il Gus di Fermo. «Siamo un'organizzazione non governativa, che opera in tutta Italia e che gestisce la prima e la seconda accoglienza - spiega Massimo Vita, coordinatore del progetto emergenza del Fermano -. Quello che facciamo è cercare la disponibilità di strutture del territorio per inserire il numero previsto dalla nostra proposta progettuale con la prefettura. Attualmente in provincia abbiamo diversi centri di accoglienza, per lo più appartamenti privati dislocati a Falerone, Magliano, Montegiorgio, Grottazzolina, Monte San Pietrangeli, Porto San Giorgio, Servigliano e Fermo. In questo momento gestiamo 140 rifugiati. Non forniamo solo la prima assistenza, ma facciamo anche corsi d'italiano e tirocini formativi».