Livini, ecco la rivoluzione in due mosse «Sanità territoriale e ospedale nel 2019»

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Giovedì 4 Agosto 2016, 05:00
IL FOCUSFERMO C'è chi lo ripete come un mantra: «Gli ospedali sono luoghi pericolosi». C'è chi chiama le redazioni dei giornali per denunciare casi di presunta malasanità, chi ce l'ha con un certo primario, chi con il personale. Per non parlare dei ticket o delle liste di attesa. Luoghi comuni per alcuni, verità acclarate per altri. Ma se a sostenere queste tesi sono anche alcuni addetti alla sanità, vengono i brividi. Gli errori umani sono purtroppo inevitabili, ma l'inefficienza, le carenze, il silenzio sono per i cittadini-utenti inaccettabili.
L'altra faccia della medaglia
C'è anche l'altra faccia della medaglia, quella di una efficienza superorganizzata che funziona, e che raramente finisce sui giornali. Medici e infermieri preparati, personale gentile, liste di attesa sopportabili. La sanità divide da sempre. Il quadro però è in movimento, per una volta verrebbe da dire in positivo. I problemi, sia chiaro, sono tanti e tantissime sono le cose che funzionano poco e spesso male. Ma c'è da registrare una inversione di rotta che coincide con la direzione all'area Vasta 4 di Licio Livini in carica da un anno che annuncia la sua rivoluzione. «Durante questo mio anno di gestione - dice Livini - siamo entrati nella fase esecutiva del progetto per il nuovo ospedale. Un progetto di 70 milioni di euro che sarà realizzato a Campiglione. A breve dovremmo essere chiamati come comitato tecnico per dare le nostre indicazioni sui servizi che dovranno essere realizzati. Se i tempi saranno rispettati in tre anni l'ospedale sarà completato».
Un anno di lavoro
Un punto di partenza che a lavori ultimati consegnerà al territorio un nuovo fiammante ospedale. «In questo anno - aggiunge Livini - abbiamo fatto l'impossibile nonostante le restrizioni economiche che ci impediscono di assumere personale o di fare investimenti. Siamo però riusciti a mettere in campo iniziative e attività importanti. Per esempio, la chiusura dell'ospedale per acuti di Montegiorgio trasformato in Casa della Salute, con posti letto per cure intermedie; il passaggio avverrà anche a Sant'Elpidio a Mare dove abbiamo fatto lavori di adeguamento. Abbiamo attivato 20 posti letto di lunga degenza all'Inrca che restano posti nostri. E' chiaro che le criticità ci sono - dice Livini - tra tutte penso al blocco delle assunzioni dovuto ai limiti imposti da Governo e Regione. Inoltre dobbiamo adeguarci alla normativa europea sul carico di lavoro che impone vincoli e turni del personale medico. A fronte di questa situazione siamo riusciti a garantire i turni di ferie accorpando alcune attività e riducendone altre nelle strutture periferiche. Il mio pensiero è positivo anche se il quadro generale è difficile. Nel mio triennio di gestione vorrei realizzare l'Emergenza che va riallineata, alcuni progetti come il centro dei disturbi del comportamento alimentare e alcuni investimenti che dobbiamo fare con lavori strutturali all'interno del Murri che, comunque, va messo a norma. Nel complesso direi che il sistema sanitario fermano regge nonostante le difficoltà ed è in grado di dare servizi e risposte ai bisogni degli utenti».
Le liste di attesa
Tra i bisogni degli utenti c'è quello di ridurre le liste di attesa. Qui si è recuperato su alcune prestazione diagnostiche, soprattutto su radiologia. Ma ci sono prestazioni come Tac, Risonanze e altre specialistiche come cardiologia dove l'attesa è di centinaia di giorni. Su questo si doveva agire con i fondi aggiuntivi della Regione per aumentare le ore di prestazione ma nonostante gli annunci ancora non si è visto nulla. La famosa apertura notturna di alcuni settori a Fermo è rimasta sulla carta anche qui perchè non c'è personale. Nell'ultimo incontro con i sindacati è emerso che il sistema Asur dovrà sopperire agli sforamenti delle aziende ospedaliere di Ancona e Pesaro. L'Asur ha quindi deciso di applicare una ulteriore riduzione di spesa per ogni Area vasta di 0,5%. Questo significa che a Fermo ci saranno 2,8 milioni in meno nel 2016 che verranno recuperati riducendo la spesa farmaceutica e da altre attività di manutenzione.