GLI SVILUPPI AMANDOLA Sarà la Procura di Ascoli a indagare sulle conseguenze

3 Minuti di Lettura
Martedì 30 Agosto 2016, 05:00
GLI SVILUPPI AMANDOLA Sarà la Procura di Ascoli a indagare sulle conseguenze del terremoto ad Amandola agli edifici pubblici (tra cui, naturalmente, l'ospedale) e privati, per individuare eventuali anomalie nelle costruzioni o ristrutturazioni. Benché in provincia di Fermo, Amandola ricade sotto la giurisdizione della magistratura ascolana che ha comunque aperto un fascicolo mod. 45 (notizie che non costituiscono reato), che a oggi non è stato ancora modificato. Carabinieri e vigili del fuoco a breve consegneranno al pm Umberto Monti una prima relazione a seguito della quale il magistrato deciderà se aprire un fascicolo per disastro colposo e/o omicidio colposo.
La situazione
Intanto è corsa contro il tempo per ridare servizi sanitari indispensabili per le popolazioni dei Sibillini. Sono già state montate le impalcature esterne da due imprese edili e stanno iniziando i lavori di controllo e sistemazione del tetto, con la rimozione di pietre e tegole pericolanti. Subito dopo inizieranno gli interventi interni per sistemare tutte le parti della struttura che sono state lievemente danneggiate e far ripartire subito i primi servizi. Non riguarderanno i due reparti di medicina e di chirurgia e la Rsa. Qui occorreranno valutazioni tecniche più approfondite, interventi più consistenti, più soldi. Al momento sono già funzionanti il Punto di primo intervento, spostato subito dopo l'entrata principale dell'ospedale, il punto prelievi dirottato nell'ambulatorio medico del distretto, la Radiologia per le emergenze. In arrivo il funzionamento degli ambulatori specialistici e il centro dialisi appena sistemati i lavori di sistemazione dei locali che hanno solo piccole crepe superficiali. Quindi nel giro di alcuni giorni si conta di rimettere in sesto tutte quelle parti meno lesionate.
Il sindacato
Sull'ospedale interviene anche la Cisl Fp Marche, che ricorda come il nosocomio sia «punto di riferimento essenziale per la popolazione montana del Fermano e sia strategico anche per il turismo. D'estate i turisti moltiplicano la popolazione. Avere una struttura attrezzata per le emergenza e per affrontare le patologie di base è un valore aggiunto del territorio. Fattore sociale importantissimo è quello dell'alto livello di anzianità della popolazione locale. Basti notare che nel 2015 l'ospedale ha avuto 1500 ricoveri, di cui la fascia più corposa di ultra 74enni. Per gli anziani fare 90 km per raggiungere Fermo, con la viabilità attuale e i servizi di collegamento pubblici esistenti, sarebbe un disagio enorme e talvolta, in assenza di tessuto familiare presente, impossibile. Quindi a nessuno venga in mente di sfruttare questa disgrazia per chiudere definitivamente i reparti di Medicina e di Chirurgia di Amandola. Sarebbe come degradare gli abitanti della montagna a cittadini di serie B, con diritti inferiori a quelli della costa. Il venir meno del riferimento sanitario del territorio per i cittadini ed il disagio per i dipendenti di dover percorrere 90 km ogni giorno per raggiungere l'ospedale di Fermo, (mobilità d'urgenza) sono i problemi principali che l'Asur e l'Area vasta 4 dovranno affrontare nel breve-medio periodo. La voglia di tornare al più presto alla normalità non può compromettere la messa in sicurezza massima della struttura per non esporre ad alcun rischio cittadini ed operatori che vi si recheranno in futuro».
Il resto
Riguardo i danni alle abitazioni e a tutto il resto le richieste di controlli sono aumentate notevolmente nelle ultime ore. Dopo la scossa un po' più consistente di domenica pomeriggio, rispetto alle altre dello sciame sismico, sono state fatte evacuare altre 3 famiglie dal centro storico, quindi un'altra quindicina di persone sfollate che si aggiungono alle oltre 200 dei giorni scorsi. Sono 10 intanto le chiese non agibili. Davanti al palasport, che funziona come centro di accoglienza per sfollati, nei pressi del campo sportivo nuovo, sono state installate 4 tende per dare ricovero alle famiglie che hanno casa inagibile e che finora hanno dormito nel Palasport. Questo per far ricostruire anche nell'intimità la composizione familiare.
Francesco Massi
© RIPRODUZIONE RISERVATA