Giustizia lumaca Ora il tribunale mette fretta alle cause civili

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Lunedì 25 Luglio 2016, 05:00
I PROCESSI FERMO Il tribunale di Fermo in linea con la media nazionale: 1.013 giorni per chiudere un processo civile. I tempi troppo lunghi della giustizia italiana sono una delle richieste che il mondo imprenditoriale rivolge al Governo. Fermo non fa eccezione. Ma anche il semplice cittadino vorrebbe una giustizia meno lumaca e meno costosa. E almeno che non arrivi al paradosso: la generazione di un altro contenzioso per ottenere i risarcimenti per l'eccessiva durata del processo.
Il Sole 24 ore ha diffuso alcune statistiche riguardanti i tribunali italiani dove un processo civile dura in media 1.007 giorni. Si va dai 1.891 giorni di Matera ai 343 di Rovereto. Nelle Marche (il tribunale di Pesaro non è presente nelle statistiche), il palazzo di giustizia più lento è Macerata con 1.375 giorni, poi Ascoli con 1.369 e infine Fermo con 1.013 e Ancona con 698 (il più veloce).
La litigiosità
Le cause che ingolfano la giustizoa sono essenzialmente due: o i cittadini sono troppo litigiosi e quindi nascono molte cause civili oppure mancano i magistrati. Fermo appartiene decisamente alla seconda ipotesi. E' stata stilata anche una classifica della litigiosità mettendo in relazione il numero delle nuove cause per ogni centomila residenti. Si ha una cartina dell'Italia piuttosto variegata perché si va dalle 2.882 cause ogni 100 mila abitanti di Locri alle 433 di Ivrea. Macerata, che ha il tribunale più lento delle Marche, è la provincia meno litigiosa della regione con un tasso di 660 cause (sempre calcolato ogni 100 mila abitanti per poter fare un raffronto). Poi c'è Fermo con 700 cause, Ancona con 967 e Ascoli Piceno con 1.046 (la più litigiosa).
«E' un dato che rende merito al territorio ma è anche frutto del buon lavoro degli avvocati che cercano di risolvere prima le liti, evitando di ricorrere alla giustizia ordinaria e ai suoi lunghi tempi decisionali», commenta l'avvocato Francesca Palma, presidente dell'Ordine fermano che prosegue: «In alcuni casi si utilizzano anche percorsi alternativi e più brevi come gli arbitrati». Cimunque in Italia la causa dei ritardi della giustizia è da ricercare soprattutto nei posti vacanti o comunque nei posti che sulla carta sono occupati da magistrati ma che effettivamente non ci sono per vari motivi.
La situazione
Qual è la situazione al tribunale di Fermo sotto questo punto di vista? A Fermo i magistrati togati in pianta organica sono 13. I posti vacanti rappresentano il 15,38% che pongono Fermo alla posizione numero 32 della classifica italiana formata complessivamente da 140 tribunali. Una posizione medio alta.
A frenare il corso della giustizia influisce anche la quantità (e la qualità) del personale amministrativo che nel palazzo di giustizia di Fermo è di 51 addetti. I posti vacanti rappresentano il 21,57%: Fermo si trova, sostanzialmente a metà classifica per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia in Italia.
L'opinione
«Credo che l'assenza dei magistrati sia la causa principale della lentezza dei processi fermani. Ma non siamo messi poi così male rispetto ad altre realtà» conferma l'avvocato Francesca Palma. «In alcuni periodi del 2015 si è raggiunto il 60% di scopertura effettiva. Vuol dire ad esempio che il posto è coperto ma il magistrato è in maternità e c'è un solo giudice in tutte le Marche per sostituire le sue colleghe in maternità. Un altro esempio avviene quando c'è la nomina del nuovo magistrato: per il ministero il posto è stato coperto ma in realtà il magistrato arriva a Fermo dopo 6 mesi dalla nomina. E spesso è accaduto che sono arrivati magistrati di prima nomina che non riescono a smaltire il lavoro arretrato. A queste peculiarità si aggiunge la cronica disorganizzazione della giustizia italiana a cui il Governo sta cercando di rimediare con le buone prassi». Lo scorso 12 luglio, infatti, è stato approvato in commissione Giustizia alla Camera un emendamento che promette l'assunzione di mille nuovi amministrativi, che si aggiungerebbero al personale già approdato nei tribunali con le procedure di mobilità.
Il provvedimento
Sotto questo aspetto, però, il palazzo di giustizia era stato penalizzato, tanto che nel gennaio dello scorso anno, quando ci fa l'apertura del bando per oltre mille posti da coprire nei tribunali, Fermo rimase completamente nel dimenticatoio, senza alcun coinvolgimento nella procedura di mobilità attivata da parte del ministero della Giustizia per coprire i posti vacanti nei tribunali.
Un'occasione da cogliere al volo per il personale costretto lo scorso anno a lasciare le Province per via del ridimensionamento degli enti dopo la riforma. In Italia il bando aperto dal ministero della Giustizia riguardava in particolare, 1.031 posti di lavoro tramite la procedura di mobilità ed era rivolto al reclutamento di direttori, funzionari, assistenti e cancellieri da assumere con contratto a tempo pieno e indeterminato presso varie sedi in Italia.
In particolare si parlava di 88 direttori amministrativi, 739 funzionari giudiziari, 8 funzionari contabili, 29 cancellieri, 7 assistenti informatici e 160 assistenti giudiziari con il lavoro svolto per la concomitante dismissione delle Province. Un caso parzialmente rientrato ma che dimostra come le necessità di Fermo non siano prioritarie.