Emanato un documento della Protezione civile che mette in allerta cittadini e istituzioni

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Domenica 25 Giugno 2017, 05:00
L'EMERGENZA
FERMO Tutti fermi, il grande caldo è arrivato. Temperature impazzite, previsioni allarmanti: per la settimana prossima si parla di picchi fino a 38 gradi, anche se per il tardo pomeriggio di oggi è previsto un acquazzone che servirà almeno per raffreddare le strade. E gli animi. Perché non tutti possono permettersi un tuffo in mare: chi lavora sbuffa, gli anziani si tappano in casa a caccia degli angoli più ventilati. E magari c'è chi passa il pomeriggio al centro commerciale a caccia di un po' d'aria condizionata.
La stagione
Gli esperti ricordano che se non ci sarà un'inversione netta di tendenza, che non è prevista, sarà il secondo giugno più caldo degli ultimi due secoli dopo quello del 2003. «In molti centri delle Marche, fra cui Macerata - dice ad esempio Redo Fusari, dell'Osservatorio Geofisico di Macerata che si occupa di tutte le Marche - in questo mese non è caduto un millimetro di acqua. Non era mai accaduto. Solo negli anni '50 c'è stato un giugno così, che aveva registrare solo 5 millimetri di precipitazioni. Ma oggi, finora, siamo a 0». L'ondata di calore impone una soglia di emergenza di livello 2: «Condizioni meteorologiche a rischio», come si legge nel documento della Protezione civile «in particolare per i sottosistemi di persone suscettibili», vale a dire anziani, bambini e malati. «Le previsioni europee dichiarano per tutto il continente una estate non piovosa», dice ancora Fusari, con un giugno senza piogge e con temperature più alte della media stagionale.
I lavori
Una situazione allarmante anche per la Ciip Spa, il consorzio idrico che si occupa dell'erogazione idrica fra Fermano e Ascolano, guidato da Pino Alati, il quale ha anche deciso di predisporre una commissione per l'emergenza che quotidianamente monitorerà lo stato delle acque, il fabbisogno necessario nei 59 Comuni serviti dalla società e, di volta in volta, adotterà le misure necessarie affinché gli utenti non rimangano senza acqua nel periodo estivo in cui, stando alle previsioni, la colonnina di mercurio toccherà anche i 40 gradi e la canicola comporterà un maggior consumo della risorsa idrica. «Senza voler creare eccessivi allarmismi che potrebbero avere effetti negativi sulla stagione turistica che sta per partire - dice Alati - dobbiamo rilevare che la situazione in cui ci siamo venuti a trovare è seria». Al vaglio gli elementi che hanno contribuito a far correre ai ripari i vertici della Ciip, ovviamente dai fattori meteo ai problemi del dopo sisma. Il terremoto ha infatti avuto risvolti negativi sull'approvvigionamento giornaliero della risorsa idrica, che può essere stimato in circa il venti per cento in meno rispetto ai circa 1200 litri al secondo disponibili prima del terremoto. Alcune sorgenti sono ancora improduttive, con una perdita di oltre 50 litri al secondo.
L'inverno
I problemi del meteo non sono legati solo al caldo di questi giorni. A gennaio, ad esempio, ci sono state molte precipitazioni nevose (che si sono concentrate nelle zone già in difficoltà per il terremoto): il guaio è che si sono concentrate in un periodo ristretto, con il manto bianco che in breve tempo si è sciolto non consentendo la ricarica dei bacini acquiferi. Tra l'altro l'acqua erogata dalla Ciip è di qualità oligominerale, addotta dai monti Sibillini, restituita all'ambiente nel rispetto delle normative ambientali, e quindi ancor più importante come bene da tutelare.